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L'ennesima crisi delle banche e la tutela del risparmio

Come si fa a proteggere risparmiatori e consumatori dalla pubblicità ingannevole e dalle vere e proprie truffe di operatori economici e finanziari senza scrupoli?

Nel frattempo arrivano gli stress test della BCE e le banche italiane li superano “bene”. Si fa per dire perché la BCE raccomandava e continua a raccomandare il rafforzamento patrimoniale secondo determinati parametri. La stampa amica ha continuato a ripeterci che le banche italiane sono sane. Intanto crescono paurosamente le c.d. sofferenze. Hanno ora raggiunto i 200 miliardi di euro. Il governo vuole una bad bank per tutte le banche, ma la Commissione europea non l'autorizza perché configurerebbe una palese fattispecie di aiuto di Stato alle imprese bancarie in una fase congiunturale che non riguarda quelle dei principali paesi membri del centro e del Nord Europa.

Qui vale la pena fare una prima considerazione. È vero che la crisi attuale riguarda quattro banche minori (Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChieti e CariFerrara) e non quei tredici gruppi sottoposti agli stress test della BCE. Ma c'è stato il caso del Banco Monte Paschi di Siena non ancora del tutto risolto e su tutte le banche pesa il macigno dei duecento miliardi. E c'è ancora il caso di centinaia di Banche cooperative che hanno difficoltà ad accedere al mercato finanziario. Secondo me, la crisi delle quattro banche per le quali il governo ha emanato il decreto legge pure contestato dalla Commissione europea è solo la punta di un iceberg in un mare che sembra vieppiù agitato anche per la mancata crescita del PIL e dell'occupazione.

A suo tempo i governi dei principali PM della UE nel 2008 e 2009 hanno fatto dei veri e propri salvataggi delle loro banche e la Commissione europea non sollevò la questione degli aiuti di Stato. Allora la crisi finanziaria rischiava di produrre dei veri e propri disastri. Le decisioni sono state assunte dal Consiglio europeo su parere della BCE, FMI e Commissione europea mentre erano in fase di elaborazione le nuove regole – ora in vigore dal 2013.

Oggi la crisi finanziaria generale non c'è più, ma ci sono le nuove regole formalmente più rigorose, anche se rimangono gli strascichi della seconda lunga recessione che le insensate politiche dell'austerità hanno inflitto soprattutto ai paesi periferici della UE. Sulle banche di questi ultimi si ripercuotono anche gli effetti della mancata ripresa economica e il rallentamento della crescita mondiale.

Più recentemente abbiamo visto il caso drammatico della Grecia. Non è il contagio, ma è un fatto che le quattro banche erano in pratica commissariate da circa due anni e tutto il sistema non è così sano come sostiene la narrazione ufficiale – ovviamente per non creare pericolosi allarmismi. Ma c'è il macigno dei 200 miliardi di sofferenze. Al riguardo, sarebbe molto interessante sapere di chi sono i crediti inesigibili o, meglio, chi sono esattamente, per nome e cognome, i clienti insolventi. E' noto che storicamente le banche sono deboli con i forti e forti con i deboli. Inoltre esse sono molto servizievoli con i governanti. Sono servizievoli anche alcune società di rating che stanno lucrando con i derivati sui titoli del debito pubblico italiano, nella specie sulla base di contratti derivati non meglio individuati di cui il ministero dell'economia nega la visione anche alle Commissioni parlamentari in violazione di fondamentali principi di chiarezza, trasparenza e completezza del bilancio dello Stato e che devono caratterizzare anche la gestione di un debito pubblico molto alto.

Non solo, ma una recente sentenza de TAR Lazio ha respinto il ricorso di un giornalista che chiedeva di poter visionare i contratti derivati di cui sopra.

E se il governo non gestisce in piena trasparenza i suoi derivati sul debito pubblico, che cosa ci vogliamo aspettare dalle banche private? Ma quale problema c'è se, dopo il recente esame c.d. SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) prescritto dalla BCE, la società di rating Moody's si affretta a ripetere che 11 su 13 banche italiane godono buona salute (1-12-15)?
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