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La sfida

Stretegist allarmati, mercati fiduciosi

Agilperto, che si è scottato sulla Grecia negli anni passati, è stato riluttante a entrare in borsa dopo la caduta di febbraio. Oggi tira però un sospiro di sollievo. Le posizioni del Fondo Monetario e della Germania sulla sistemazione del debito greco, che sembravano inconciliabili, si sono riavvicinate e il governo Tsipras, dal canto suo, ha adottato misure di austerità che in altri tempi sarebbero state impensabili. Fino alla fine dell'anno, pensa adesso Agilperto, la Grecia non farà più notizia e il momento è buono per approfittare dei realizzi di queste ore e comprare titoli pubblici greci. L'anno prossimo saremo daccapo, ma per adesso possiamo stare più tranquilli.

L'Italia su cui regnò Ariovaldo. VII secoloAd agitare Amalafrida è stato per un certo periodo il petrolio. Il recupero di questi tre mesi è fragile, ha pensato, e un consolidamento di 5-10 dollari è perfettamente possibile e in grado di riportare il cattivo umore sulle borse. Per una serie di circostanze, dagli incendi canadesi ai continui intoppi della produzione in Libia, Nigeria e Venezuela, il greggio ha però continuato a salire, mentre la cancellazione di molti grandi progetti di estrazione è definitiva e non verrà ridiscussa nemmeno con un greggio a 60-70 dollari. Amalafrida si è messa quindi a comprare obbligazioni di società petrolifere e di paesi emergenti produttori.

Drocperto è un uomo prudente, ma non totalmente avverso al rischio. In questi anni ha guadagnato bene sui corporate bond in euro anche se la piccola quota di subordinati bancari lo ha fatto ogni tanto soffrire. Ora Drocperto sta però pensando di fare il grande salto verso l'azionario europeo. Il giorno dopo il referendum inglese (un'incognita nota, per l'appunto) la Bce inizierà ad acquistare corporate bond di alta qualità e ne farà scendere il rendimento praticamente a zero. A quel punto meglio la borsa. Sui subordinati Drocperto non è troppo preoccupato. L'economia europea va bene e non sta generando nuove sofferenze per le banche. Adesso è solo questione di non fare altri pasticci e di gestire le sofferenze pregresse con intelligenza.

Ambiorige. Principe e condottieroA restituire il sorriso a Walamanno, che aveva ridotto le sue posizioni sulla borsa tedesca, è invece il fatto che l'euro non si sia rafforzato fino a 1.20 contro dollaro. All'inizio di maggio, in un momento in cui era calato il silenzio sull'aumento dei tassi americani (molti scommettevano che non ci sarebbe stato mai), l'euro era uscito dalla sua fascia di oscillazione e i trader erano pronti a spingerlo ancora più in alto. Il dollaro debole ha però reso più facile alla Fed rispolverare la pratica del rialzo e l'euro è tornato subito a indebolirsi. La minaccia alla competitività della grande industria tedesca è rientrata e Walamanno sta ricomprando un po' di Dax.
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