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Uno, nessuno oppure due

La finestra di libertà delle banche centrali

Ora è vero che l'economia americana è stata debole per ben dieci mesi, ma è anche vero che da due mesi le cose volgono al meglio. Questo terzo trimestre potrebbe vedere una crescita annualizzata vicina al 3 per cento. Il dollaro non è troppo forte e si è anzi indebolito nei confronti degli emergenti. Borse e bond, dal canto loro, sono stati lasciati lievitare tranquilli in questi mesi di Qe europeo e giapponese mentre la Fed, con l'avvicinarsi delle elezioni, ha evitato di ammonire una borsa che saliva mentre gli utili scendevano. Non è certo se la forza attuale dell'economia americana sia segno di qualcosa di duraturo o se sia invece, come dice David Rosenberg, un semplice spasmo. Ma questa è una ragione di più, da parte della Fed, per cogliere l'attimo e alzare senza che i mercati se ne abbiano a male.

L'entrata della stazione del World Trade CenterAnche Bce e Banca del Giappone godono, di qui a fine anno, di una finestra di libertà d'azione. L'inflazione è bassa, certo, ma il pilota automatico del Quantitative easing lavora giorno e notte. Le due banche, che a breve faranno il punto della situazione, non saranno costrette ad annunciare nuove mirabolanti misure espansive perché euro e yen, con un dollaro in odore di rialzo dei tassi, rimarranno tranquilli e non si rafforzeranno. Se decideranno invece di allargare comunque il Qe faranno in modo di non indebolire euro e yen, che ora si trovano in equilibrio.

In sintesi, qualunque decisione venga presa dalle banche centrali, i mercati rimarranno nel loro placido e soddisfatto letargo ancora per due mesi. Forse ci sarà qualche modesta esplorazione verso il basso in settembre (effetto settembre, mese stagionalmente negativo, ed effetto Fomc) ma ottobre sarà di nuovo tranquillo. Dopo le elezioni, nella terra di nessuno che va da novembre a febbraio, la Fed, se lo vorrà, sarà più libera di ammonire le borse contro gli eccessi e di farle correggere.

Settembre potrà dunque essere usato per comprare su debolezza bond e azioni. In ottobre sarà meglio alleggerire gradualmente tutte le posizioni, non perché siano alle viste particolari disastri, ma per normale prudenza.

Un altro modo utile per impiegare i prossimi due mesi sarà continuare a trasferire fondi dalle utilities ai ciclici e ai bancari. Dollaro da vendere a 1.10 e da comprare a 1.15. Emergenti ipercomprati ma strategicamente ancora positivi.

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