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La rotta

Navigazione impegnativa e rischiosa, mari pescosi


Anche il voto olandese del 15 marzo non produrrà cambiamenti radicali. Wilders guadagna nei sondaggi due punti alla settimana, ma è da escludere che arrivi in tempo alla maggioranza assoluta. I Paesi Bassi hanno un sistema rigorosamente proporzionale e nell'ultimo sondaggio di tre giorni fa a Wilders sono stati assegnati 33 seggi virtuali su 150. Il suo è il primo partito ma tutti gli altri si coalizzeranno per lasciarlo all'opposizione. Dal canto suo la Germania, che voterà in settembre, è rimasto l'unico paese in cui i sondaggi funzionano ancora benissimo e la Merkel appare indisturbata al comando fino al 2021.

Luglio 1830, Parigi. La Francia diventa liberaleL'unico voto decisivo per la sopravvivenza dell'euro da qui alla primavera del 2018 (quando voterà di nuovo l'Italia) è dunque quello francese. Al ballottaggio andranno, salvo sorprese, Fillon e Le Pen. Fillon è gollista, ma non ha niente in comune con il gollismo statalista di De Gaulle o di Chirac né con quello fintamente liberale di Sarkozy. Sostiene infatti che la Francia, così com'è, è destinata a implodere e propone una cura thatcheriana ultraliberale come ultima possibilità di salvarla.

Poiché dai Merovingi ad oggi la Francia è stata liberale solo sotto Luigi Filippo d'Orléans (più qualche fase della Terza Repubblica) si può ben capire la portata dirompente del discorso di Fillon. Talmente dirompente che l'elettorato di sinistra potrebbe addirittura preferirgli la statalista Le Pen e farla vincere. Le Pen non chiede più l'uscita immediata dall'euro ma si batte per uno scioglimento negoziato e ordinato. Anche se il modello è una trattativa tipo Brexit pare comunque lecito nutrire dei dubbi su quanto ordinato potrebbe essere un processo del genere.

Se ora ci spostiamo dall'altra parte dell'Atlantico vediamo le condizioni perché il Trump rally azionario si possa prolungare non solo fino al giorno dell'insediamento ufficiale, il 20 gennaio, ma anche per i primi cento giorni della nuova amministrazione. Il flusso di notizie da Casa Bianca e Congresso in febbraio, marzo e aprile sarà incessante e inebriante, quanto meno dal punto di vista del mercato azionario. Solo le riduzioni fiscali previste basteranno a fare crescere del 10 per cento gli utili per azione degli indici. A questo andranno aggiunti il piano per le infrastrutture e il rilancio in grande stile dei buy-back da parte delle società che rimpatrieranno i capitali detenuti all'estero. Musica celestiale, divine armonie.
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