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Approssimazioni successive

La realtà corre veloce, i mercati cercano di correrle dietro


Partiamo proprio dalla riforma fiscale, l'aspetto più caratterizzante, insieme con le elezioni francesi, di questo 2017. I mercati si sono fatti una certa idea di questa riforma e pensano che con le linee guida che Trump si è impegnato a presentare già nei prossimi giorni avremo una versione pressoché definitiva sulla base della quale cominciare a riprezzare tutti gli asset finanziari. Ricordiamo del resto che la riforma, in ogni caso, avrà effetti enormi non solo su ogni singola società quotata in America ma anche nel resto del mondo. Il dollaro, e quindi tutto il sistema internazionale dei cambi, ne subirà le conseguenze, tirandosi dietro i tassi d'interesse.

Il problema è che di questa riforma, la più importante dagli anni Venti del Novecento, circoleranno per mesi non una ma almeno quattro versioni molto diverse tra loro e con possibili conseguenze sui mercati altrettanto differenti.

Marinus van Reymerswaele. L'esattore delle imposteLa prima versione è quella originale elaborata dai numerosi repubblicani duri della camera bassa dopo molti anni di riflessioni e svariati tentativi in altre direzioni. Qui Trump non c'entra niente mentre c'entra molto Paul Ryan.

È la versione più radicale e rivoluzionaria delle quattro che vedremo e risale nella sua filosofia a idee che circolavano già alla fine degli anni Cinquanta che non hanno mai trovato applicazione. Se realizzata sarebbe un grande esperimento sociale che, in caso di successo, diventerebbe presto globale. Questa versione di chiama Destination-Based Cash Flow Taxation (DBCFT) e ha due componenti separate e indipendenti. La prima è una novità globale (la tassazione del cash flow), la seconda (l'imposta territoriale) è una novità solo negli Stati Uniti perché (con il nome più educato di Iva e non con quello maleducato di border tax) è già presente nel resto del mondo da decenni.

Le implicazioni di una tassazione basata sul cash flow sono molte ma le più significative sono due. La prima è che qualsiasi investimento in impianti attrezzature verrà spesato immediatamente e non con un ammortamento distribuito su più anni. Attenzione, parliamo di una misura permanente, non del solito ammortamento accelerato che il legislatore adotta quando cerca di rilanciare gli investimenti.
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