Ecco allora che
tornano a salire insieme, mano nella mano, borse e bond. I tassi tornano a essere percepiti come placidi a perdita d’occhio (la Bce prevede del resto inflazione bassa e stabile per almeno tre anni) e questo consente alle borse di fare scendere il premio per il rischio azionario. Mettetemi per iscritto che i tassi resteranno bassi per 50 anni, ama ripetere Buffett, e il Dow Jones diventa comperabile fino a 100mila.
Finché si rimane nel paradigma di Goldilocks i mercati possono continuare a digerire anche i sassi. Si è ormai imparato ad arrivare tranquillissimi a scadenze come le elezioni inglesi o il possibile avvio dell’
impeachment di Trump. Calma serena, dunque, prima degli eventi rischiosi e calma serena dopo, anche qualora l’esito, come nel caso inglese, non sia per niente ottimale.
Il Regno Unito avrà una
Brexit ancora più faticosa e costosa, ma in qualche modo andrà avanti, grazie alla flessibilità del cambio. La
May è donna per tutte le stagioni (era contro Brexit prima del referendum) e non ha nessuna strategia per il suo paese, che entrerà in una delle fasi grigie e tristi che due o tre volte al secolo gli capita di attraversare. La
sterlina andrà venduta ogni volta che rialza la testa, ma la borsa di Londra, per quanto poco attraente, non scenderà e l’economia resterà in piedi.
La Cina farà di Londra il capolinea della sua grande Via della Seta e investirà nel regno anche se questo sarà presto fuori dall'Unione Europea. La Cina ha la vista lunga e sa che gli inglesi, come hanno sempre fatto, si inventeranno prima o poi un modo per ritornare in sesto.
Quanto all’impeachment di Trump, consigliamo a tutti di guardarsi le
tre ore di testimonianza di Comey davanti alla Commissione Intelligence del Senato. È un magnifico courtroom drama in cui un ex procuratore generale,
Comey, viene interrogato da una decina di senatori tutti ex procuratori distrettuali o generali, con una profusione di ipocrisia, di perfidia e di sottigliezza giuridica di cui nessuno scrittore di legal thriller sarebbe capace. Alla fine di questa battaglia campale tra grandi accusatori, tuttavia,
chi ne esce malconcio è più Comey di Trump. Il quale Trump, ex democratico di New York cresciuto nella cultura politica di Tammany Hall (io partito ti piazzo in una carica istituzionale e tu poi fai quello che ti viene ordinato), ha fatto sì qualche pressione indebita su Comey, ma meno di quello che qualsiasi democratico normale avrebbe fatto al suo posto. E poiché nulla è stato ancora provato sulla Russia, a parte la sconvolgente novità che la Russia cerca di spiare l’America, avviare un impeachment, per di più con la borsa ai massimi, è politicamente improponibile.
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