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Gli analisti finanziari tra miopia e limitata affidabilità


Ma la parità delle informazioni si fonda sulla concorrenza perfetta che non esiste e le decisioni uguali degli operatori sono la negazione del libero arbitrio. Avere attribuito il requisito della razionalità ai mercati significa che essi operano e vengono studiati ed interpretati in un logica deterministica – il modello delle scienze esatte - mentre invece l'azione umana opera in un contesto probabilistico; ne consegue l'aleatorietà dei giudizi che attribuiscono ai mercati un modello di interpretazione razionale che si scontra con la realtà e genera una pericolosa inaffidabilità. La separazione tra i due mondi consente una sistematica manipolazione delle informazioni finanziarie e dei mercati in funzione dell'interesse di chi li governa creando aspettative ma non conoscenze; di qui la sistematica miopia ed inesattezza degli analisti perché la realtà emozionale dell'uomo non si può adattare ai loro modelli matematici.

Inoltre in mercati altamente liquidi con volumi monetari infiniti diventa normale che la pura speculazione sia fine a sé stessa in modo che gli scambi siano slegati dalla realtà in una logica di breve o brevissimo tempo. In queste condizioni anche previsioni che superino l'arco temporale di un anno diventano puri esercizi metafisici e di fatto una presa in giro di creduloni che si fanno tirare da un filo di lana.

Le contraddizioni sono evidenti, ad esempio, in merito al rapporto di cambio euro/dollaro; nel giro di un mese le previsioni sono passate dalla parità ad un'ipotesi massima per la fine del 2018 a 1,20 mentre in gennaio siamo già oltre l'1,24 e salirà ancora.

La valuta di un paese dovrebbe dipendere dalla tenuta del paese stesso, le agenzie di rating americane attribuiscono agli Usa una tripla A mentre l'agenzia cinese di rating Dagong ha tagliato a BBB+ le prospettive e il rating per gli Stati Uniti a causa della ridotta capacità del governo federale degli Stati Uniti di rimborsare il crescente indebitamento legato all'uso esagerato del QE.

Inoltre la Cina, oltre a detenere circa il 20% del debito Usa, è il primo importatore di petrolio al mondo che paga in yuan e non in dollari minacciando il suo ruolo di valuta globale. Il problema vero degli Usa è rappresentato da una società al collasso con un alta disuguaglianza e povertà che generano una bassa tenuta dei sistemi relazionali alla base della tenuta di ogni sistema sociale, ma questi dati non sono contemplati dai modelli matematici.

Possiamo dubitare dei modelli e degli algoritmi applicati alla società dell'uomo fondata sulle emozioni e non solo sulla razionalità? Sarà meglio domandarselo prima che sia troppo tardi.

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