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Inflazione e crescita

Attenzione al fondamentalismo dei fondamentali


La ripresa dei mercati dovrà però fare i conti con il flusso di notizie politiche e geopolitiche. L'amministrazione Trump ha messo sul tavolo un'enorme quantità di questioni, tutte intrecciate tra loro. Il cantiere coreano è una cosa sola con il negoziato strategico con la Cina, dove dazi sulla carne di maiale e bombe atomiche sul suolo coreano sono questioni che avanzano e arretrano insieme. Nel negoziato con l'Europa l'Iran e la Siria si mescolano con i dazi sulle automobili tedesche. Europa e Cina, dal canto loro, agiscono talvolta come alleati in funzione antiamericana mentre in altri momenti prevale la consapevolezza che quello con la Cina, per l'industria europea, può essere un abbraccio mortale.

Trump e Xi JinpingQuesto negoziato di tutti contro tutti non vede in campo le tradizionali e lente tecnocrazie mandarine ma protagonisti spregiudicati con grande esperienza nell'arte di tirare al massimo la corda. Trump è autore di libri sull'arte del negoziato e ama mettere la pistola sul tavolo durante le trattative. Xi Jinping ha dalla sua millenni di sapienza politica imperiale e sa perfettamente come tenere a bada Trump. Kim Jong-un rappresenta tre generazioni di estorsori che hanno puntualmente spillato soldi a tutti i loro interlocutori e continuato a fare tutto quello che volevano. La Merkel ha fatto sparire ogni avversario che si è avventurato sulla sua strada. Senza dimenticare Putin, la teocrazia iraniana, Israele, Erdogan e i sauditi. Lo scontro di tutte queste forze, aggressive e motivate, darà luogo a continui capovolgimenti di scenari in un contesto fluido in cui le vecchie regole e alleanze non valgono quasi più nulla.

I mercati, iperstimolati, stanno imparando a sospendere il giudizio e a non reagire troppo ai continui colpi di scena geopolitici ma hanno capito che devono procedere con molta prudenza, come in un campo fertile ma minato. A sostenerli è la convinzione che finché l'inflazione non andrà fuori controllo i bond non avranno da temere un bear market serio, mentre finché ci sarà crescita le borse saranno in qualche modo invulnerabili. Ma è proprio così?

Inflazione bassa e crescita sono narrative potenti nella razionalizzazione dell'alto livello del prezzo degli asset finanziari, ma chi investe deve stare attento e non escludere dal suo orizzonte la possibilità di crash improvvisi o ribassi azionari del 20-30 per cento e anche più nei prossimi due-tre anni.
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