Lentamente e faticosamente i mercati si stanno accorgendo che
Cina e Brexit sono questioni strutturali e che non bisogna fare ruotare tutto intorno a loro. Anche se intorpiditi dalla rinnovata benevolenza delle banche centrali, non più matrigne ma madri premurose e pazienti, i mercati sanno che ci vuole qualche spinta dai fondamentali, crescita e profitti, per ripartire nel rialzo verso i massimi.
E i fondamentali sono ambigui. C'è stato un rimbalzo della crescita in febbraio, ma si è scoperto che gennaio è andato ancora peggio di quanto si era pensato inizialmente. Il mondo cresce a una velocità dimezzata rispetto a un anno fa a quest'epoca, in Asia e in Europa il clima è ancora pesante e in queste condizioni è un po' azzardato spingere i mercati verso nuovi massimi.
Detto questo, c'è un raggio di sole che può dare conforto, la produttività americana. Quasi tutti
i dati macro, anche quando sono vissuti come positivi, hanno possibili effetti collaterali spiacevoli. L'
inflazione che scende è buona cosa, ma abbassa il pricing power delle imprese. L'
occupazione che sale è ottima cosa, ma tende a lungo andare a comprimere i margini. I
tassi che scendono sono apprezzabili, ma danneggiano i margini delle banche. E così via.
L'unico dato che, visto dai mercati, quando è positivo lo è senza se e senza ma è la
produttività. Quando questa sale gli effetti sono positivi sia per i bond sia per le azioni. Per i bond è positiva perché significa meno inflazione a parità di crescita, per le azioni è positiva perché significa più crescita a parità di inflazione.
Bene, da qualche mese
la produttività americana è tornata a crescere. Le imprese rispondono all'aumento della domanda assumendo e pagando di più il lavoro, ma senza forzare. Se il lavoro è difficile da trovare si comincia finalmente a investire di più.
La produttività che sale è una manna dal cielo che può andare a beneficio dei produttori (retribuzioni più alte) degli azionisti (dividendi più alti) dei consumatori (prezzi più bassi) o di tutti e tre.
Se questa tendenza dovesse continuare, i nuovi massimi di borsa diverrebbero legittimi.
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