Facebook Pixel
Milano 17:35
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 19:24
17.147,27 -1,42%
Dow Jones 19:24
38.005,62 +0,61%
Londra 17:35
7.895,85 +0,24%
Francoforte 17:35
17.737,36 -0,56%

La sorpresa

E se l'economia globale stesse per riaccelerare?


C'è però anche un altro fattore da considerare. La Fed di Powell da un anno continua a sembrare sfasata nei tempi, poco lucida nelle sue logiche, erratica nei comportamenti e priva di fiducia nei suoi stessi modelli. A questo si aggiunge una forma di dipendenza dalle pressioni del mercato e di controdipendenza rispetto alle pressioni dell'esecutivo. Da una parte si può apprezzare una certa dose di pragmatismo, che nella Fed è di casa dai tempi di Greenspan e che la crisi evidente di alcuni pilastri della teoria economica come la curva di Phillips rendono inevitabile. Dall'altra l'assenza di una visione robusta e audace, come quella di Bernanke, o comunque autorevole e ferma come quella di Stanley Fischer (l'ispiratore della Yellen), indebolisce la Fed e rafforza nei mercati l'idea di essere loro la guida della politica monetaria.

FEDDetto questo, le critiche a questa Fed opaca non vanno portate oltre un certo limite. Dopotutto, finora, più che errori strategici irreversibili ci sono state sbavature. Dicembre è stato un rialzo di troppo, ma che la riforma fiscale meritasse qualche contrappeso monetario restrittivo nel corso del 2018 era anche giusto. Così come è stato in sostanza corretto assumere un atteggiamento più conciliante nel 2019 una volta constatato che gli effetti della riforma fiscale stavano cominciando ad affievolirsi.

Ovviamente i mercati hanno apprezzato molto le due svolte della Fed (da restrittiva a neutrale in gennaio e da neutrale a espansiva in giugno) e si sono portati su nuovi massimi storici per l'azionario. Anche l'obbligazionario ha fatto registrare ovunque forti rialzi, al punto che la maggior parte dei titoli governativi dell'area euro offre solo rendimenti negativi.

Per la seconda metà dell'anno il dibattito è ora tra chi pensa che i ribassi dei tassi annunciati dalle banche centrali produrranno un ulteriore forte apprezzamento degli asset finanziari e chi invece sostiene che questi ribassi sono già nei prezzi, mentre al contrario non è nei prezzi una riduzione degli utili delle società quotate.
Condividi
"
Altri Top Mind
```