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All'ombra dell'ultimo sole

Sfruttare la benevolenza monetaria prima che torni la volatilità


Meglio che niente, ovvio, ma non abbastanza per cambiare il corso di mercati azionari che fra tre-sei mesi saranno più in alto di adesso ma che fra un anno a quest'epoca saranno probabilmente tornati dove sono oggi e saranno forse più deboli.

Il tempo passa infatti sempre più veloce sia per il ciclo economico sia per il ciclo politico. Se per il primo la data di scadenza è ignota (anche se il 2020 si preannuncia comunque complicato), per il secondo i tempi sono certi. Fra pochi mesi sapremo chi sfiderà Trump alle presidenziali e la nostra scommessa è da tempo la Warren, sulla quale confluiranno i voti di Sanders e di molti degli altri candidati. La Warren è una macchina da guerra di straordinaria efficienza e aggressività e ha molte possibilità di battere un Biden piuttosto incolore. Il fatto è che la Warren ha adottato un programma che attacca frontalmente i profitti delle società, le banche e Wall Street. E non va dimenticato che questo programma non sarà tenuto a freno dal Senato dal momento che i democratici, se vi otterranno la maggioranza anche di un solo voto, aboliranno la maggioranza qualificata tradizionalmente richiesta per molte decisioni e avranno lo spazio per fare tutto quello che vorranno.

I mercati continuano a ritenere che Trump cercherà di arrivare al voto di novembre con la borsa ai massimi storici e pensano quindi a un rialzo lineare fino ad allora. Non c'è dubbio che questo sia per Trump lo scenario ottimale, ma è bene restare aperti a scenari alternativi su cui Trump potrebbe comunque tentare di giocare. Il primo è che la borsa salga sì, e magari tanto, ma solo negli ultimi tre mesi di campagna elettorale (quelli decisivi nel formare le opinioni degli indecisi) e che per salire violentemente abbia bisogno di essere prima scesa. Il secondo è che la borsa si faccia prendere dalla paura e scenda prima del voto. In questo caso Trump potrebbe sfruttare anche la discesa e proclamare nelle piazze di essere l'unica alternativa al caos.

In sintesi, viste le politiche monetarie così favorevoli e il ciclo economico stabilizzato su un livello globalmente ancora accettabile, suggeriamo di sfruttare questi ultimi mesi dell'anno restando investiti. Gennaio sarà un momento di verifica. Se le condizioni macro non si saranno deteriorate o se risulteranno addirittura migliorate si potrà restare nel mercato fino a primavera per poi cominciare a navigare a vista, riducendo comunque progressivamente e decisamente l'esposizione.

Se si vorrà mantenere lo stesso una presenza significativa sulla borsa americana dopo la primavera, sarà prudente contenere almeno il rischio di cambio coprendo il dollaro, che in caso di crisi accompagnerà la borsa verso il basso.

Sarà un viaggio movimentato e interessante, quello verso il prossimo decennio. Godiamoci questa ultima fase di particolare benevolenza monetaria e di bassa volatilità, sapendo che non sarà per sempre.

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