Da anni siamo a discutere della
posizione del nostro paese nella UE spesso con una posizione di debolezza che aumenta la rigidità dei nostri partners europei che la usano anche in modo ipocrita.
L'epidemia e gli effetti drammatici che ha scatenato è stato come se fosse stato tolto il coperchio al mitologico vaso di Pandora facendone uscire i mali in un solo colpo. Ma come nella mitologia, rimane la speranza su cui dobbiamo concretamente operare per capire gli errori fatti, le debolezze strutturali che hanno limitato l'autonomia nostra ed europea troppo dipendente dalla finanza globale a cui è stato lasciato, colpevolmente, campo libero in modo passivo. Il momento nella sua tragicità mette a nudo le difficoltà, la mancanza di coordinazione, gli errori e gli egoismi dei singoli stati, ma sopratutto
mette in discussione un progetto, forse utopico, di unione e collaborazione unico nella storia.
L'
Europa nasce come idea di unione di paesi che si sono scontrati per secoli e non a caso il principio fondante è quello della solidarietà e l'inno è quello alla gioia di Beethoven, e qui siamo alla prima
ipocrisia della discordanza tra principi istituzionali e la realtà. A questo stato di relazioni noi abbiamo colpevolmente contribuito con una mancanza di presenza forte – come "
sleeping partners" - ed in grado di controbattere, con motivate ragioni e non con una rabbia irritante, le nostre istanze.
Le radici di questa contraddizione strutturale devono essere messe alla base di un processo di ripensamento e discussione prima di arrivare al caos:
la UE nasce come unione monetaria in primo luogo e poi, forse, politica ma la mancata autonomia finanziaria ne ha condizionato lo sviluppo.
L'euro viene creato ed avviato nel mondo finto e manipolato della finanza che opera senza nessuna forma di controllo dopo la totale
deregolamentazione voluta da
Greenspan nel 1999 di tutti i derivati e di tutti gli strumenti finanziari.
La finanza, libera da controlli, è stata usata come arma non convenzionale da guerra per "ammorbidire gli stati più riottosi". Lo stesso Greenspan levando la separazione tra banche d'affari e banche commerciali ha aperto la strada alla più grande speculazione finanziaria della storia completamente staccata dalla realtà ed alla creazione di una immensa bolla che sta scoppiando in mano a chi l'ha pianificata.
L'Europa ha sempre evitato di contrapporsi mettendosi in una situazione di subordinazione che ha aumentato i suoi conflitti interni. La
dimostrazione della sudditanza si è verificato nel corso della "campagna d'Europa" annunciata nel febbraio del 2010 su Wall Street Journal e su Repubblica ed avviata attaccando l'euro con un'azione aggirante partita dalla
Grecia, dal
Portogallo, dall'
Irlanda e dalla
Spagna per venire a noi nel l'infausto mese di settembre che sembra caratterizzare il nuovo secolo.
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