Facebook Pixel
Milano 17:35
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 22:00
17.037,65 -2,05%
Dow Jones 22:02
37.986,4 +0,56%
Londra 17:35
7.895,85 +0,24%
Francoforte 17:35
17.737,36 -0,56%

We, the people

Buy back al tramonto, arriva un nuovo compratore


Il problema, a questo punto, non è se saliremo o scenderemo (se scenderemo ci sarà altro Qe), ma quanto potremo salire ancora senza sovvertire le leggi della fisica e del buon senso. Abbiamo tutti ancora nelle orecchie il suono delle sirene d'allarme quando in febbraio, tre mesi fa, il multiplo sull'SP 500 è salito a 20 volte gli utili 2020. Ebbene oggi, rispetto agli utili 2021 il multiplo è ancora più alto ed è pari a 21 volte. E ci siamo giocati i buy back, che sono stati il motore principale del rialzo del decennio scorso e che se tutto andrà bene si dimezzeranno.

Perché comprare, allora, o anche solo rimanere investiti? Per due ragioni. La prima è che mentre in febbraio si stava nella sala del Titanic a discutere di quando sarebbe stata la prossima recessione, oggi, che in recessione ci siamo fino al collo, possiamo permetterci il lusso, mentre spaliamo le macerie, di discutere su quanto forte e lunga sarà la prossima ripresa. Un multiplo di 20 alla vigilia di una recessione è più inquietante di un multiplo di 21 alla vigilia di un ciclo di ricostruzione. Certo, è verissimo, storicamente i cicli di ricostruzione iniziano con multipli bassi e con mercati quasi azzerati. Questa volta non è così, ma siamo comunque, paradossalmente, in una situazione psicologicamente meno fragile di quella di febbraio.

La seconda ragione per cui può essere meglio stare in borsa oggi rispetto a tre mesi fa è che i tassi, nel frattempo, sono scesi e scenderanno ancora. Non parliamo qui solo dei tassi di policy ma anche del Qe, sapendo che ogni trilione di Qe equivale grosso modo a un punto di ribasso dei tassi.

Va bene, d'accordo, ma ammesso che sia così chi compra, vista l'uscita di scena dei buy back e visti gli hedge fund che se ne stanno ombrosi alla finestra? We, the people. È il retail che sta difendendo il mercato. I fragili sono usciti in marzo, ma gli altri hanno resistito, aiutati dalla relativa semplicità di questa crisi così simile a una catastrofe naturale che fa tanti danni, certo, ma poi se ne va. E a dare manforte a chi ha resistito hanno cominciato ad arrivare quelli che erano restati ai margini dell'ultima parte del grande rialzo e aspettavano una nuova occasione.

Quanto all'ampiezza del possibile recupero, qui sì, è meglio essere prudenti. Borse vicine ai massimi storici in un anno terribile richiedono nei prossimi mesi molte conferme sia sul piano della salute pubblica sia su quello dell'economia. Se queste conferme arriveranno, di nuovi massimi parleremo di nuovo, ma l'anno prossimo.

(Foto: © Kittipong Jirasukhanont / 123RF)
Condividi
"
Altri Top Mind
```