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Messa a fuoco

I mercati tra passato, presente e futuro

Mettere a fuoco un oggetto, in particolare se vicino, è impegnativo. Sono coinvolti il cristallino, la cornea, la retina e il nervo ottico, che utilizzano contemporaneamente (fonte Wikipedia) un sistema di telemetria a sdoppiamento d'immagine basata sulla distanza tra le due assi ottiche (parallasse) e un sistema di accomodamento focale dei piani proiettati sulla retina. Non finisce qui, naturalmente, perché il prodotto di questo lavoro va decodificato e trasformato in immagine prima dal talamo e poi da varie aree della corteccia cerebrale.

Si può quindi capire quanto possa essere faticoso spostare velocemente e continuamente lo sguardo tra un oggetto lontano e uno vicino e metterli ogni volta a fuoco. Dopo un po', come si dice in linguaggio colloquiale, va insieme la vista.

I poveri mercati, in questa fase, sono costretti a un esercizio ancora più difficile, perché sono bombardati da immagini che provengono da distanze diverse del passato e del futuro, oltre a quelle del presente. Non è una novità, si dirà, ma è certamente nuovo che i messaggi che mandano queste immagini sono in vivace contrasto tra loro, cambiano continuamente e sono spesso differenti a seconda che vengano da un'area geografica o da un'altra.

C'è stato un tempo in cui, ingenuamente, si è pensato a un ciclo a V, con una rapida discesa dovuta al lockdown e un'altrettanto rapida risalita dovuta al controllo della pandemia e alle energiche misure di sostegno fiscali e monetarie messe in atto da quasi tutti i governi. Si è sempre parlato di una seconda ondata del virus, certo, ma la si è collocata in un futuro sufficientemente remoto, l'inverno 2020-21, da essere contrastabile con i vaccini in arrivo e quindi non rilevante per l'andamento di breve dei mercati.
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