Facebook Pixel
Milano 14:04
34.196,06 -0,22%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 0,00%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 14:05
8.097,38 +0,71%
Francoforte 14:05
17.998,82 -0,50%

Stallo

Una pausa, non un'inversione di tendenza


Eviteremo, augurabilmente, seconde ondate particolarmente gravi, ma permarranno, accanto ai comportamenti incauti, altrettanti comportamenti supercauti che manterranno sotto forte pressione i settori produttivi che, un po' moralisticamente, definiamo non essenziali o addirittura superflui, come il turismo, la ristorazione e perfino il caffè al bar sotto l'ufficio. Questo, a sua volta, renderà lento il riavvicinamento del Pil globale ai livelli pre-Covid. A un certo punto ci sarà una riconversione, ma un ristoratore che chiude il suo locale non diventerà in pochi giorni un ingegnere che progetta semiconduttori e nemmeno un operaio che si arrampica sui ponteggi per coibentare palazzine.

E così, dopo un buon rimbalzo nel terzo trimestre, l'economia globale sta per entrare in una fase più impegnativa, come si comincia a vedere dai dati sia in Europa sia in America. Sempre ripresa, intendiamoci, ma più lenta e accidentata.

Lo stallo è visibile anche a livello di policy. Il pacchetto fiscale americano che si attendeva per fine agosto è in alto mare e a questo punto potrebbe anche essere archiviato. Alcuni dei programmi fiscali già varati stentano a decollare o sono troppo complicati per essere utilizzati da chi più ne ha bisogno. Anche gli acquisti di titoli da parte delle banche centrali, pur procedendo, si sono fatti meno intensi.

È vero, la Fed ha annunciato maggiore flessibilità strategica sull'inflazione, ma è un obiettivo per dopodomani e mancano le indicazioni su come si vorrà arrivare davvero a superare il due per cento. Quanto all'Europa, di superare il due per cento non si parla nemmeno, come si vede dalle ultime stime Bce sull'inflazione nel 2022, inchiodata all'1.3 per cento.
Condividi
"
Altri Top Mind
```