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Riemergenti

L'ultimo rifugio dei rendimenti positivi


Risponde Albert Edwards, il noto teorico dell'era glaciale deflazionistica, che Shiller rischia di fare la fine di Irving Fisher, che alla vigilia del crash del 1929 scrisse che la borsa avrebbe potuto rimanere tranquillamente su livelli elevati per un lungo periodo di tempo. Nota Edwards che l'idea che a rendimenti obbligazionari bassi debba corrispondere una borsa forte è storicamente quasi un'eccezione. Spesso, infatti, ai rendimenti bassi sono stati associati rischi di recessione o addirittura recessioni conclamate, situazioni negative per le borse. Aggiungiamo che ci sono stati anche periodi, come gli anni Cinquanta, in cui i rendimenti erano bassi in assenza di recessione. L'economia andava anzi bene e ciononostante i multipli azionari erano, ai nostri occhi, straordinariamente bassi.

Che conclusione trarre da queste considerazioni? Essenzialmente una, a nostro parere, quella di storicizzare l'attuale paradigma tassi bassi/multipli alti e di non considerarlo immutabile ed eterno ma il frutto di un delicato equilibrio fatto di crescita strutturale bassa dell'economia, demografia favorevole, eccesso di risparmio rispetto agli investimenti, ampie risorse inutilizzate, politiche monetarie e fiscali espansive e uso degli asset finanziari come strumento di politica monetaria. L'intenzione di tutti, governi, banche centrali e mercati, è quella di restare dentro questo paradigma almeno per tutto il prossimo decennio (magari con più crescita). Le possibilità che questo modello continui a funzionare sono alte nei primi anni del ciclo che sta per iniziare, ma a un certo punto le cose cominceranno a complicarsi.

Le cose si complicheranno anche prima se le economie non riusciranno a riprendersi nei tempi che oggi ci attendiamo o se gli stimoli saranno eccessivi (creando bolle e inflazione) o insufficienti. La passeggiata trionfale che alcuni commentatori prefigurano per il 2021 sarà in realtà un percorso a ostacoli, ma per la visibilità che possiamo avere oggi uno scenario complessivamente positivo per l'azionario continua a rimanere l'ipotesi più ragionevole, quella su cui impostare la costruzione dei portafogli. Il resto è materia per il risk management.
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