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Noi e loro

Verso un capitalismo con caratteristiche cinesi


Detto questo, né Truman, democratico, né Eisenhower, repubblicano, pensarono mai di accompagnare l'avvio della guerra fredda con lo smantellamento del New Deal. Eisenhower non toccò una virgola dello stato sociale e criticò il big government a parole, ma fu di fatto anch'egli dirigista quando lanciò il grande programma pubblico di costruzione accelerata della rete autostradale americana. Insomma, la guerra fredda contro l'Unione Sovietica coincise senza troppi problemi con l'adozione strutturale da parte dell'America di elementi politici e ideologici dell'avversario.

Viene in mente qualcosa di simile quando si sente Russell Napier parodiare la dottrina della Cina postmaoista (il socialismo con caratteristiche cinesi) e parlare di capitalismo con caratteristiche cinesi per descrivere l'Occidente del prossimo decennio. Detto con altre parole, la guerra fredda con la Cina nella quale l'amministrazione Biden, volente o nolente, si troverà immersa coinciderà con un'autoriforma del capitalismo che mutuerà dalla Cina molti dei suoi elementi. Si pensi al big government, alla politica ultradirigista sul clima e sulla tecnologia, alla reregulation, alla fusione tra banche centrali e governi, alla difesa dei campioni nazionali e all'abbandono della concorrenza, alla repressione finanziaria, al controllo della curva dei rendimenti, alle banche come filiali della banca centrale incaricate di distribuire prestiti con garanzia pubblica, all'uso delle borse come strumenti di politica monetaria e all'uso della finanza e del risparmio per obiettivi di politica industriale.

Il New Deal degli anni Trenta e il Green New Deal di domani hanno del resto in comune il fatto di essere misure energicamente reflazioniste che seguono fasi di deflazione in cui il capitalismo è dapprima fiorito in modo lussureggiante, ma è poi appassito. In questo senso i Biden e le Yellen di domani possono sembrare a occhi contemporanei molto diversi dai Trump e dai Mnuchin di ieri, ma sono in realtà ancora più lontani dai Clinton e dai Rubin degli anni Novanta, quelli che deregolavano la finanza, portavano il bilancio pubblico in surplus e professavano il dollaro forte. Visto da vicino Biden è un riglobalizzatore, visto da lontano è un reflazionatore come e più di Trump.
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