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Il ritorno

Ipotesi sull'inflazione


Ma quali sono le prospettive effettive dell'inflazione nel prossimo periodo? Con le strozzature nelle filiere dell'offerta e il rincaro delle materie prime possiamo dire che c'è ancora parecchia tensione da scaricare gradualmente a valle. Si pensi alle auto. Le riduzioni di produzione causate dalle difficoltà di approvvigionamento di semiconduttori stanno facendo salire velocemente le quotazioni dell'usato.

In teoria le imprese potrebbero assorbire l'aumento dei costi accettando una riduzione dei margini, ma la domanda, nelle economie che riaprono, è molto vivace. Le imprese, quindi, aumenteranno i loro prezzi di listino.

E l'inflazione salariale? Il dato molto deludente sui nuovi occupati negli Stati Uniti ha aperto un dibattito. Per alcuni è colpa delle imprese che non sono disposte a offrire di più per attrarre forza lavoro. Per altri è colpa dei sussidi di disoccupazione federali e statali che disincentivano la ricerca di un impiego, soprattutto per chi, tornando al lavoro, oltre a rinunciare ai sussidi dovrebbe anche pagare la benzina (rincarata) per il viaggio e la babysitter per i figli.
Per alcuni, quindi, i sussidi vanno ridotti subito (alcuni stati repubblicani lo stanno già facendo) ma per altri il permanere di un numero elevato di disoccupati potrebbe giustificare un loro ulteriore prolungamento, in modo da spingere le imprese ad aumentare le retribuzioni offerte. La questione, in pratica, è ancora aperta.

In Europa l'inflazione è ancora tranquilla. I sussidi di disoccupazione sono mediamente meno generosi e la riapertura è appena iniziata. Vedremo anche noi qualche pressione al rialzo nei prossimi mesi, ma in forma più limitata.
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