La seconda fazione legge inoltre il rialzo delle
materie prime come l'avvio di un superciclo di lunga durata trascinato da molti anni di mancati investimenti in capacità produttiva da parte delle società minerarie. E tutto questo mentre si profila un gigantesco fabbisogno legato alla transizione energetica.
Le due fazioni colgono aspetti importanti, ma la loro analisi è sfocata quando tratta l'inflazione in corso come un fenomeno unitario, temporaneo per gli uni, di lungo corso per gli altri.
Mettendo meglio a fuoco la questione, infatti, diventano ben visibili due tipi distinti di inflazione che hanno poco a che fare l'uno con l'altro. Il primo tipo lo possiamo definire
inflazione da disordine ed è l'effetto diretto della pandemia. Il secondo è costituito invece da
inflazione strutturale ed è l'effetto del nuovo corso delle politiche economiche, che stimolano in tutti modi la domanda aggregata e mettono vari bastoni tra le ruote dell'offerta, limitandone il potenziale.
L'inflazione da disordine è spettacolare e ne vediamo gli effetti, oltre che nelle materie prime e nei semiconduttori, nel rialzo dei prezzi delle attività che riaprono o nella difficoltà, in America, a trovare personale a qualsiasi livello senza fare leva sulla retribuzione. Il disordine è evidente nel fatto che ci sono da una parte otto milioni di disoccupati in più rispetto a inizio 2020 e dall'altra aziende che limitano la produzione perché non hanno abbastanza personale e perché hanno le scorte a zero.
Questo disordine, simile a quello che si verifica dopo un uragano o un terremoto, verrà gradualmente riassorbito. I
sussidi straordinari di disoccupazione scadranno in settembre e milioni di persone si ripresenteranno sul mercato del lavoro, attenuando la spinta al rialzo delle retribuzioni. I programmi globali di aiuti pubblici al
settore dei semiconduttori affinché aumenti la sua capacità produttiva sono pari al Pil del Portogallo, tanto che nella seconda metà del decennio è possibile che ci sia sovrapproduzione e pressione al ribasso sui prezzi. Insomma, come dopo ogni catastrofe naturale, molte cose torneranno alla normalità in tempi ragionevoli, anche se, essendo questa volta la catastrofe globale, più lunghi del solito.
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