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Stoicismi

I mercati non battono ciglio di fronte all'inflazione


Quanto potrà durare questa situazione? Come minimo qualche mese e come massimo qualche anno. Per qualche mese saremo infatti ancora nella logica dell'emergenza, da trascinare il più possibile a ridosso delle elezioni americane di mid term dell'anno prossimo e, in Europa, delle elezioni francesi di marzo. Se l'inflazione transitoria si protrarrà, come è probabile, nel secondo semestre 2021 si troverà comunque conforto nella altrettanto probabile decelerazione. Una volta visto il 5 di inflazione, infatti, il 4 e il 3 appariranno molto belli e più che degni di essere festeggiati dai mercati.

E quando l'inflazione transitoria lascerà il campo all'inflazione strutturale (all'inizio dell'anno prossimo, quando l'output gap comincerà a essere colmato in un numero crescente di paesi), quest'ultima partirà in sordina e ci apparirà per qualche tempo, forse fino a metà decennio, piuttosto mite.
La repressione finanziaria, positiva per le borse e neutrale per il corso nominale dei bond, potrà poi durare anni se la Fed manterrà come faro della sua azione non più il tasso di disoccupazione (il rapporto tra disoccupati e forza lavoro) ma l'Epop (il rapporto tra occupati e totale della popolazione). Questa metrica promuoverà a risorsa inutilizzata (e quindi non inflazionistica se utilizzata) milioni di persone che ora stanno a casa anche per loro scelta. Il paradosso è che una parte di queste risorse, per scegliere di impiegarsi, avrà bisogno dello stimolo (inflazionistico) di una retribuzione più alta.

In conclusione, appare sempre più chiaro che la prima parte del decennio sarà quella più favorevole, sia per l'economia sia per chi investe, e che a un certo punto gli effetti collaterali delle nuove politiche si faranno sentire attraverso una crescente volatilità del ciclo economico e dei mercati. Se le cose staranno in questi termini, un'importante presenza azionaria nei portafogli potrà più che compensare, ancora per qualche tempo non necessariamente breve, quell'erosione di potere d'acquisto che la componente obbligazionaria governativa potrà solo subire.
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