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Complicato ma non troppo

La linea delle banche centrali rimane ultraespansiva

Se il momento appare complicato e confuso non è il caso di farsene troppo una colpa. È complicato e confuso anche per la Fed, come ha dimostrato ieri un Powell opaco e sfuggente a capo di un Fomc diviso sulla tattica e, viene da pensare, anche sulla strategia.

La situazione è oggettivamente complessa. C'è una ripresa tumultuosa che segue la più grave recessione del dopoguerra. C'è un'inflazione che, per quanto depurata dalle componenti transitorie, si assesterà l'anno prossimo (il secondo anno di ripresa) su un livello più alto di quello che aveva raggiunto al decimo anno del ciclo precedente. C'è un mercato del lavoro di difficile lettura con un ancora elevato numero di disoccupati da una parte e tensioni salariali già evidenti dall'altra. Ci sono mercati azionari su livelli molto elevati di cui tenere conto, perché potrebbero complicare molto la ripresa dell'economia se dovessero prendere male qualsiasi misura di normalizzazione monetaria.
Tutto questo basterebbe già da solo a rendere difficile comprendere e governare le cose, ma c'è dell'altro. Trump a Mar-a-Lago è un Napoleone all'isola d'Elba che prepara il ritorno in terra di Francia. Se non sarà Trump, sarà il governatore della Florida Ron DeSantis, un politico astuto che rende omaggio formale a Trump ma sa pensare con la sua testa e che gode di un forte consenso nell'elettorato repubblicano.
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