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Rituali di espiazione

È una correzione, ma con una punta di disagio

Senza pensare nemmeno lontanamente ai mercati finanziari, René Girard, originalissimo antropologo e filosofo, ha studiato per una vita i meccanismi fondamentali delle società umane e ci ha fornito due importanti categorie interpretative.

La prima è quella della mimesi. La nostra vita trascorre nell'impulso a imitare gli altri, a volere anche noi quello che gli altri desiderano, a seguire coloro che eleggiamo a modelli e a contro-imitare, facendo l'opposto, quelli che eleggiamo a modelli negativi. Le mode e le bolle finanziarie sono un esempio di comportamento imitativo. Le crisi di panico che generano i crash lo sono ancora di più.La seconda categoria girardiana è quella della pulsione basica all'espiazione come mezzo per ristabilire un equilibrio perduto. L'omeostasi, cioè la capacità di ritornare alla condizione di base dopo eventi traumatici, non esiste solo per i corpi, ma anche per gli stati mentali e per gli organismi sociali. Per gli ultimi due è richiesto però un rituale di espiazione che tipicamente, a livello collettivo, richiede un capro espiatorio da sacrificare. Per ritrovare la pace bisogna sacrificare qualcosa, per avere bisogna dare. Sul capro espiatorio viene scaricata tutta la tensione e la violenza accumulata e questa è ancora più forte se a essere sacrificato (ucciso o ostracizzato) è qualcuno o qualcosa che abbiamo amato, che oggi odiamo e che un giorno, nel ricordo, ritorneremo probabilmente a rispettare.

Le correzioni, nei corsi di borsa, sono, a differenza dei crash, un periodico rituale di espiazione a bassa intensità emotiva. Non parliamo qui dei repricing causati da reali cambiamenti dello scenario sottostante, che sono la ragion d'essere dei mercati, ma di quei sacrifici agli dei che sono le correzioni (generalmente autunnali) che tutti consideriamo un prezzo necessario, una tassa da pagare, per potere riprendere a vivere normalmente.
Di queste correzioni esiste un tariffario, come per le indulgenze tardomedievali. Ci sono le correzioni da 5, 7, 10 o 20 punti percentuali. Toccato uno di questi punti magici (la sfida è anticipare quello giusto) tutti ci sentiamo sollevati e ritorniamo a comperare.
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