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Cure sintomatiche

Contro l’inflazione tachipirina e vigile attesa?


Con l'arrivo di Ford alla Casa Bianca dopo il Watergate, al keynesismo pasticciato di Nixon subentrò un approccio più classicamente conservatore. Lasciamo che il mercato si aggiusti come può, si pensò, e facciamo appello al civismo degli americani affinché ognuno, in prima persona, imprese e privati, combatta la tentazione di aumentare i prezzi. Si promosse il carpooling e si invitarono i cittadini ad abbassare il livello dei termostati di casa e a iniziare a coltivare verdura in giardino. Vennero distribuiti distintivi, bottoni, borse e oggettistica varia con il marchio WIN (Whip Inflation Now) nella speranza di motivare le persone. Quando me ne parlarono pensai che si trattava di un'idea incredibilmente stupida, avrebbe scritto più tardi Greenspan.
Jimmy Carter arrivò a consultare anche i leader religiosi per cercare idee per raddrizzare un'economia fuori controllo. Per tre anni fu sul punto di riuscirci, ma la seconda crisi energetica mandò tutto per aria e lo indusse a reintrodurre il controllo del prezzo dei carburanti.

Secondo i calcoli di Blinder, le varie fasi di controllo dei prezzi ebbero un effetto iniziale positivo, abbassando l'inflazione di un punto. Questo punto fu però recuperato, aggiungendosi all'inflazione sottostante, ogni volta che il controllo veniva abolito. In pratica, gli interventi dall'alto si limitarono a spalmare l'inflazione tra i vari anni ma non riuscirono a contenerla.

Si potrebbe oggi pensare che in quei tempi i policy maker erano degli sprovveduti travolti dagli eventi, ma non è così. Milton Friedman era consigliere di Nixon e inorridì a sentire parlare di controllo dei prezzi, ma Nixon aveva priorità politiche e preferiva soluzioni estemporanee, tra cui il telefonare di notte al governatore della Fed per urlargli di non alzare i tassi.

Oggi naturalmente è tutto diverso e per fortuna l'economia cresce bene (crebbe però anche per lunghi periodi degli anni Settanta, del 15 per cento complessivo tra il 1975 e il 1978), ma alcuni interventi sintomatici sull'inflazione, in sostituzione di politiche monetarie meno espansive, ricordano quegli anni. L'amministrazione Biden che vende alla chetichella le scorte strategiche di petrolio per abbassarne il prezzo, la Yellen che accetta un dollaro sempre più forte per deprimere le materie prime, la Cina che annuncia di continuo provvedimenti contro gli speculatori, Biden che sgrida le società petrolifere, l'Europa che fiscalizza gli aumenti dell'energia, le dichiarazioni sull'inflazione transitoria, ecco di nuovo la creatività dei cerotti e dell'aspirina per tenere lontano non solo il chirurgo (che nessuno invoca, ci mancherebbe) ma anche, semplicemente, uno stile di vita leggermente meno rischioso.
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