In Italia viene introdotta nel 1945 l'indennità di caropane. Il meccanismo, nei primi due decenni, è molto complesso e viene modificato continuamente. L'indennità è differenziata sulla base della regione, del genere, della categoria professionale e della mansione del dipendente. Con il passare degli anni il meccanismo viene rafforzato e semplificato e raggiunge la sua forma più completa nel 1975. Dal 1984 inizia la sua parabola discendente. La scala mobile viene prima tagliata e poi, in vista dell'ingresso nell'euro, soppressa nel 1992.
La battaglia contro l'indicizzazione è stata in America e in Europa uno dei pilastri del superciclo quarantennale disinflazionista e offertista che parte dalla presidenza Reagan e arriva fin quasi alla fine del decennio scorso. Si noti comunque quanti anni, e in alcuni casi decenni, sono stati necessari per arrivare a bloccare completamente la spirale tra prezzi e inflazione.
Allo stesso modo si poteva pensare, fino a tempi recentissimi, che il nuovo superciclo della domanda e della reflazione avrebbe creato una risposta lenta, graduale e faticosa da parte dei due principali gruppi d'interesse colpiti dall'inflazione, il lavoro e i creditori. Dopotutto anche negli anni Settanta questi due gruppi avevano tardato a reagire.
Ci si poteva poi attendere che prima reagissero i mercati, che passano una parte importante delle loro giornate a studiare l'inflazione. Quanto al lavoro, si poteva supporre che la debolezza dei sindacati e la frammentazione del mercato del lavoro avrebbero per qualche anno prodotto, al massimo, recuperi salariali limitati e una tantum. Prima di arrivare a discutere di nuovo di indicizzazione sarebbero poi dovuti passare altri anni.
E invece siamo già a questo punto. Certo, il caso della Bce è per ora isolato e le richieste del sindacato verranno probabilmente respinte. Segnala però il radicarsi di attese inflazionistiche. Non si chiede l'indicizzazione permanente se si pensa davvero che le tensioni sui prezzi siano solo temporanee.
"