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Geopolitica e mercati

Il nesso esiste, ma non è lineare


Oggi Russia e Cina si scambiano petrolio e renminbi come non mai e il renminbi sta superando il dollaro nelle ampie e solide riserve valutarie russe, nelle quali anche l'oro conta sempre di più. Russia e Cina si dividono il lavoro in Africa per allontanarla dall'Europa, la prima vendendo armi e affittando mercenari e la seconda con la penetrazione economica. Se la Russia è tornata influente in Kazakistan (un paese che aveva velleità indipendentiste e che flirtava con il panturchismo e con l'Occidente) è perché la Cina, che oggi controlla una parte significativa delle ricchezze minerarie kazake, glielo ha consentito. E se in queste ore forze militari russe di stanza in estremo oriente vengono trasferite sui confini ucraini lasciando scoperto il confine con la Cina è perché questa sta diventando qualcosa di più di un alleato di necessità.

Queste trasformazioni del quadro geopolitico, le più radicali di questo nuovo secolo, sono finora passate al di sotto del radar dei mercati finanziari, che hanno colto solo il mutato atteggiamento cinese verso la tecnologia frivola di consumo senza capire in pieno che faceva parte di un generale riorientamento verso la tecnologia di potenza.

Anche i rischi legati alle vicende ucraine sono poco presenti ai mercati. In parte questo è comprensibile. I tempi e i modi delle questioni geopolitiche sono spesso imprevedibili e quindi impossibili da scontare nei prezzi. La Cina può riprendersi Taiwan subito dopo le Olimpiadi, fra 10 anni, entro il 2049 come promesso oppure mai.

Quanto all'Ucraina, Putin sta ammassando attrezzature militari ai suoi confini dalla primavera dell'anno scorso e può attaccare dopo le Olimpiadi, in settembre (quando il prezzo del gas tornerà a salire per l'approssimarsi dell'inverno e la pressione sull'Europa sarà di nuovo forte) oppure mai. Finora la Russia ha sparso e nascosto munizioni e pezzi di artiglieria lungo tutto il confine, senza mantenere troppi soldati per non logorarli nell'attesa. Può attaccare da tutte le direzioni, inclusa la Bielorussia, nella quale sono previste esercitazioni militari congiunte nelle prossime settimane.
Più che uno scontro campale, per il momento, quella di Putin è una partita a scacchi che nevrotizza l'Ucraina, divide l'Europa al suo interno e divide l'Europa dall'America. Un primo effetto è già stato raggiunto. La sanzione più temibile, l'espulsione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift, non verrà adottata, a quanto sembra, per le ricadute pesanti che avrebbe non solo sulla Russia, ma anche sull'Europa.
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