Considerata la tempistica incerta, non ha molto senso alleggerire le borse europee in vista di un evento che potrebbe verificarsi in mille forme diverse o non verificarsi mai. L'attesa di una guerra certa può essere logorante per i mercati, perché i compratori si ritirano e lasciano il campo ai soli venditori, come fu il caso nei lunghissimi mesi che precedettero la seconda guerra del Golfo del 2003.
L'attesa di una guerra che può benissimo non esserci ci lascia invece nel limbo e non è prezzabile.
Qualcosa di sensato tuttavia si può fare.
Si possono aumentare le posizioni sui settori sui quali si era già positivi a prescindere dalla geopolitica, come l'energia, le materie prime industriali, l'oro. Anche il dollaro, in caso di debolezza, può essere interessante.
Il dibattito sul dollaro è legato alle attese di rialzo dei tassi americani. Siamo passati da tre a quattro rialzi per quest'anno (già incorporati nei prezzi) e qualcuno comincia a parlare di cinque. Ricordiamo che la Fed non ha solo i tassi su cui agire ma anche il
Quantitative tightening, ovvero la vendita parziale (o il mancato rinnovo a scadenza) dei titoli acquistati negli anni del Quantitative easing. La vendita di questi titoli, che potrebbe arrivare a uno-due trilioni nei prossimi due anni, avrebbe lo stesso effetto di uno-due punti percentuali di rialzo dei tassi, ma darebbe vita a una curva più ripida di quella tendente al piatto (e a rischio di inversione) che si avrebbe con il solo rialzo dei Fed Funds.
Commentatori autorevoli (come l'ex numero tre della Fed Bill Dudley) cominciano a parlare della necessità di portare i tassi di policy, da qui al 2024, sopra il livello neutrale del 2.5 e di spingerli tra il 3 e il 4. È un'ipotesi da tenere presente, ma va ricordato che ci sono tre anni di tempo.
Gli aggiustamenti di mercato, dal canto loro, avvengono più a strappi che in modo continuo. L'anno scorso abbiamo visto uno di questi strappi in primavera, seguito poi da una lunga fase di consolidamento durante la quale i titoli tecnologici hanno ripreso colore. Ora è in corso un nuovo strappo, concentrato soprattutto sulla parte breve e media della curva del dollaro. Quando questo secondo strappo sarà terminato i tecnologici avranno una nuova fase di ripresa.
Attenzione però alla tecnologia che non genera profitti, perché i suoi rimbalzi, magari rilevanti, saranno però di durata limitata.
(Foto: © Tomas Griger / 123RF)
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