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Strada accidentata

Mercati nervosi, ma razionali


Queste prove, regolarmente accompagnate da ondate di paura, sono la paura per il rialzo dei tassi, la paura per la crescita, la paura per l'inflazione e la paura per gli utili. Nei cicli normali queste ondate di paura si susseguono nell'ordine che abbiamo detto. La paura per il rialzo dei tassi si manifesta tra il secondo e il terzo anno di ripresa. Tra il quarto e il quinto anno si diffonde la paura che il rialzo dei tassi sia stato eccessivo e possa portare alla fine prematura della crescita. In questa fase le banche centrali interrompono i rialzi dei tassi e l'economia ha il tempo di adeguarsi ai rialzi precedenti e di riprendere a crescere. Quando la riaccelerazione si fa evidente, arriva la paura dell'inflazione che, rimasta fino a quel momento sotto il radar dei mercati, prende velocità e costringe le banche centrali, ora in ritardo sugli eventi, a tornare ad alzare i tassi. L'ultima paura, nella fase matura del ciclo, è quella di una profit recession. L'economia continua a crescere, ma i margini delle imprese vengono compressi dall'eccesso di investimenti degli anni precedenti, dall'esaurirsi della domanda arretrata dei consumatori e dall'aumento del costo del lavoro e dei componenti.

Il ciclo espansivo in corso, partito nella seconda metà del 2020, presenta delle anomalie significative rispetto ai quattro grandi cicli precedenti. La principale è che sarà probabilmente più breve, più concentrato e più intenso. La seconda è che l'inflazione, che nei cicli classici si manifesta nella seconda metà del ciclo, si è manifestata questa volta già nel secondo anno. La terza è che l'inflazione, inizialmente, non ha portato a un'ondata di paura sui tassi, perché è stata a lungo vissuta come transitoria.

Finora, in questo ciclo, abbiamo avuto due ondate di paura per i tassi. Una è stata all'inizio del 2021, prima dell'esplosione dei prezzi, e non è stata dovuta all'inflazione ma alla grande forza della ripresa dell'economia. L'altra è stata nelle ultime settimane e ha portato a un appiattimento della curva e a un drastico ridimensionamento dei settori azionari di crescita senza profitti.

L'anno prossimo, in anticipo, rispetto ai cicli precedenti, potremo avere un'ondata di paura legata alla crescita. Avremo infatti tassi più alti, minore liquidità ed economia in rallentamento. La paura di un errore di policy sarà maggiore se l'inflazione, nel frattempo, non sarà scesa in misura convincente. Avremo forse, l'anno prossimo, anche un'ondata di paura per gli utili se il rallentamento della domanda finale, favorito anche dalla normalizzazione monetaria e fiscale, toglierà spazio alle imprese per scaricare a valle gli aumenti dei costi a monte e del costo del lavoro.
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