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Strada accidentata

Mercati nervosi, ma razionali


Tutto questo può suonare preoccupante ma è, come abbiamo visto, in larga misura fisiologico. I grandi rialzi azionari dei cicli precedenti sono stati costellati di paure piccole e grandi e hanno avuto correzioni di metà ciclo a volte violente (1987, 2018) e altre volte comunque significative (1997, 2015-16), riuscendo poi a riprendersi bene e a far segnare nuovi massimi nella fase finale del ciclo. L'importante, anche in questo nuovo ciclo, sarà evitare di farsi troppo male e uscire dal mercato durante le ondate di paura, cercando di guardare le cose dall'alto. Se il 2021 è stato un anno di rialzi senza sforzo, il 2022 è partito come un anno accidentato, con tratti di strada pieni di buche che si alterneranno con tratti scorrevoli. Il risultato sarà un trading range ampio ma ben delimitato (tra 4000 e 5000 per l'indice SP 500) e non particolarmente rischioso. Sarà in altre parole un ambiente con ampio spazio per lavorare in modo costruttivo, aiutati da una diffusa maggiore razionalità e selettività (si veda in questi giorni il comportamento della grande tecnologia). Il 2023, dal canto suo, si profila come un anno più rischioso che sarà da affrontare con maggiore cautela.

Venendo al breve termine, il buon recupero che si andava delineando dopo l'ondata di paura di gennaio si sta un po' raffreddando per effetto di alcune delusioni sugli utili, del rallentamento generale (ma temporaneo) di questo primo trimestre e di banche centrali più reattive rispetto all'inflazione. Questo raffreddamento avrà un lato positivo se riuscirà a spezzare il ciclo nevrotico di correzioni e veloci rialzi in contropiede.

Quanto alla sostanza delle preoccupazioni, è incoraggiante che ben cinque rialzi dei tassi per quest'anno siano già incorporati nei governativi in dollari, che la Bce, al di là dei toni meno rilassati, manterrà un passo lentissimo nella normalizzazione monetaria e che il secondo trimestre vedrà di nuovo una forte crescita di tutte le economie.
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