Lo scenario positivo che abbiamo provato a descrivere è ovviamente solo uno dei possibili scenari. Ha però lo stesso diritto di cittadinanza che hanno le ipotesi di desolazione che immaginano allineamenti infausti dei pianeti.
In questi allineamenti la guerra continua e si allarga, l'offerta di energia si restringe per la caduta della produzione russa, il prezzo del petrolio esplode, il mondo entra in recessione, metà dei paesi emergenti va in default e la stabilità politica dei paesi industrializzati inizia a traballare pericolosamente.
Chi investe sull'azionario (per i bond è diverso) ha certamente un'inclinazione di fondo all'ottimismo, ma ha anche, proprio per questo, la tendenza a prendere più sul serio gli scenari catastrofici che rischiano di danneggiarlo rispetto a quelli positivi, già incorporati nel suo portafoglio. La realtà fattuale, tuttavia, procede in larga misura per conto proprio (la riflessività esiste ma raramente è decisiva) e puntare tutto su uno scenario solo è comunque rischioso.
Detto questo, è ben possibile che qualche successo sul campo possa indurre la Russia a porsi obiettivi più ambiziosi, così come è possibile che in America continuino a prevalere le posizioni di quelli che vogliono comunque prolungare il conflitto per sfiancare la Russia e isolare la Cina. Il tempo e l'usura della guerra (e in particolare la stanchezza dell'opinione pubblica) dovrebbero però lavorare contro le idee più oltranziste.
Mantenere posizioni equilibrate senza sposare in partenza uno scenario particolare rimane, in una fase di grande incertezza, l'atteggiamento più razionale.
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