Facebook Pixel
Milano 17:35
33.939,75 -0,97%
Nasdaq 18:47
17.338,95 -1,07%
Dow Jones 18:47
37.981,85 -1,25%
Londra 17:35
8.078,86 +0,48%
Francoforte 17:35
17.917,28 -0,95%

Houston, abbiamo due problemi

Inflazione e recessione pesano sui mercati


La missione dell'Apollo 13, come è noto, ebbe un lieto fine. Utilizzando le batterie del modulo lunare, ormai inutile, gli astronauti riuscirono a manovrare quel tanto che servì a girare intorno alla luna e farsi catapultare indietro. Ci vollero coraggio, abilità, concentrazione e anche fortuna.

Le stesse doti saranno ora indispensabili per la difficile manovra di rientro dall'inflazione senza che questo provochi una recessione prolungata e pesante. La Fed, che fino a ieri dichiarava di potercela fare, è ora più prudente e ammette che non tutte le variabili sono sotto il suo controllo.

Alcuni fanno notare che la recessione di cui tanto si discute è già partita. Prima di rispondere bisogna ricordare che la definizione di recessione, un tempo semplice (un segno negativo in un trimestre di Pil) è diventata via via più complicata e discrezionale. Prima si è allungato a due trimestri il periodo di segno negativo, poi si è deciso di rinunciare a criteri meccanici e di affidare al NBER, un'associazione autorevole ma privata di economisti, il compito di proclamare una recessione. Il NBER, per farlo, tiene conto di numerose variabili (crescita, ovviamente, ma anche utili, occupazione e investimenti) e, come un notaio, proclama la recessione ex post, con un ritardo di mesi o anni.

I mercati non possono permettersi il lusso di aspettare e guardano al Pil, che nel primo trimestre di quest'anno è stato in America negativo (sia pure dopo un quarto trimestre fortissimo) e che in questo secondo trimestre che sta avviandosi alla conclusione sarà probabilmente piatto. Per ora dunque è stagnazione, non recessione.
Condividi
"
Altri Top Mind
```