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La recessione percepita

I mercati come strumento di politica monetaria

È stato osservato che la recessione che ci prepariamo ad attraversare sarà diversa da quasi tutte le altre perché è stata programmata a freddo dalle banche centrali e sarà da queste governata meglio rispetto alle recessioni che sono capitate per eventi esogeni.

Non abbiamo molti precedenti per verificare questa idea. L'ultimo caso di rilevanza globale di recessione programmata risale ai tempi di Paul Volcker. L'esperienza fu coronata da successo, ma non dobbiamo dimenticare che quella di Volcker fu un'opera di pronto soccorso che si limitò a rimettere in piedi il paziente. Per guarire sul serio, fu necessario adottare per i quarant'anni successivi uno stile di vita più sano di quello che aveva creato l'inflazione.



Un altro caso di recessione programmata, meno felice, fu quello che la Germania impose nel decennio scorso ai paesi mediterranei. Quasi nessuno, oggi, considera ottimale quell'esperienza.

Come andrà questa volta? Probabilmente un po' meno bene rispetto all'esperienza dei primi anni Ottanta ma meglio, forse molto meglio, rispetto a quella dell'austerità.

Il successo di un'impresa di questo tipo dipende molto da come è disegnata. In questo caso il tentativo della Fed è quello di dare una spallata all'inflazione senza danneggiare troppo l'economia reale. La Germania, nel decennio scorso, non ebbe certo questa sensibilità.
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