Settimana negativa per il petrolio, che torna a scendere dopo alcune settimane positive. A penalizzare il greggio hanno contribuito l'ennesimo
nulla di fatto del vertice OPEC a Vienna ed i deludenti dati sulle scorte. Pesano anche i
segnali di rallentamento della prima economia mondiale. Il
petrolio chiude così a 48,62 dollari in ribasso dell'1,44%, dopo aver toccato di recente un massimo di oltre 50 dollari.
Settimana in rally per il
gas naturale, che vola ai massimi degli ultimi 5 mesi, chiudendo in rialzo del 10,56% a 2,398 dollari. Il gas è stato galvanizzato dalla riduzione superiore al previsto degli stoccaggi, nel periodo in cui vi sono i maggiori accumuli, prima dell'aumento dei consumi dell'estate.
Settimana in rally per il
grano, che
chiude in rialzo del 3,27% a 497,2 cent al sacco, beneficiando delle attese di un peggioramento del raccolto. A sostenere il frumento anche l'upgrade del prezzo di
Goldman Sachs, ed il forte deprezzamento del dollaro che favorisce l'export.
L'
oro chiude l'ottava a 1.240,1 dollari l'oncia, in vantaggio del 2,17%, complice il pesante
deprezzamento del dollaro dopo la
pubblicazione del Job Report americano. La scarsa crescita di posti di lavoro, circa 38 mila, potrebbe consigliare alla
Fed di attendere sino a dopo l'estate per un rialzo dei tassi e questo ha innescato un robusto rally del metallo prezioso che beneficia sempre di tassi bassi.
Il
rame chiude l'ottava quasi sulla parità a 2,11 dollari, dopo aver messo a segno venerdì un mini rally, di riflesso al deprezzamento del dollaro. Un movimento innescato dalla pubblicazione del
deludente rapporto sul mercato del lavoro USA, ma il mercato ha scommesso anche sui dati del commercio estero cinese in arrivo questa settimana.
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