Continua a far discutere il lungo discorso fatto ieri dalla ministra dell’Istruzione Azzolina sulle disposizioni che si accinge a prendere il Governo per portare avanti la scuola e la didattica; in questi giorni sempre più contrassegnati dal
contagio del Coronavirus, si è passati dall’assistenza alle scuole alla sicura validità dell’anno in corso; dall’alta adesione alle lezioni da casa, agli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo con commissari solo interni e prove commisurate alla situazione. Su tutto
pesa il dubbio sui tempi di rientro a scuola, legati a doppio filo allo sviluppo epidemiologico del contagio da Covid-19.
"Siamo sempre più che convinti che la scuola non possa riprendere le lezioni, le attività di didattica in presenza, quindi che sia
giusto sospendere le lezioni fino a quando non sia più chiaro o quando si riuscirà a contenere, finalmente a debellare il coronavirus.
Non bisogna rischiare nè la vita degli studenti nè la vita del personale della scuola. - afferma
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato della scuola Anief -. Contestualmente però
chiediamo al ministro di accelerare i tempi, su questo monitoraggio, su quello che sta avvenendo su ogni scuola, perché il fatto che solo una scuola su due si è riunita con gli organi collegiali, a distanza, è indice che questa
programmazione didattica sta avvenendo a macchia di leopardo, nel senso che
non ci sono delle linee guide da parte dei collegi docenti, dei dpartimenti, dei consigli di classe e, quindi, ogni docente sta proseguendo da solo".
Mentre
è importante per poi procedere agli scrutini e alla validazione dell'anno scolastico finale e anche gli esami di stato - continua Pacifico - "una
riprogrammazione da parte degli organi collegiali su indicazioni ministeriali. Quindi aspettiamo queste indicazioni ministeriali. L'esame di stato senza commissari esteri solo con commissari interni? Bisognerà vedere innanzitutto come si svolgeranno questi esami di stato, se saranno a distanza come in questo momento stanno avvenendo le lauree, oppure no. Bisogna però su questo
fare chiarezza fin dai primi giorni perché sta per iniziare già il mese di aprile e quindi
tutti gli insegnanti devono sapere come comportarsi e soprattutto come finirà questo anno scolastico".
Per quanto riguarda i
concorsi - aggiunge il sindacalista -
possono anche uscire i bandi, ma "a noi non interessano che escano i bandi, tanto in questo momento sono bloccati, a noi interessano che vengano fatte
le assunzioni perché nello scorso autunno si diceva che la scuola aveva una urgenza, l'urgenza era la
suplentite. In primavera questa urgenza
si è aggravata, perchè questi concorsi quando si espleteranno avranno i primi messi in ruolo non nel nuovo anno scolatisco, ma in quello successivo. Quindi
abbiamo bisogno di certezze sulle assunzioni. Per questo - il presidente Anief -
abbiamo scritto al ministro per chiedere un incontro anche a distanza. La cosa importante è capire cosa si vuole fare del supplente. Noi le idee chiare le abbiamo e vogliamo che i supplenti vengono confermati nei ruoli".