"Tra le priorità dell'Italia vi è quella di ripartire a settembre". Questo il messaggio lanciato oggi dal
segretario organizzativo della Confedir e presidente Udir, Marcello Pacifico nel corso dell
'audizione al Cnel per la ricrescita del Paese.
Più organici, classi e nuove sedi di dirigenza scolastica, scudo penale per il dirigente scolastico datore di lavoro, per aprire la scuola in sicurezza a settembre. Assumere ordinari, associati e ricercatori a tempo determinato nei ruoli per l'università rilanciando il titolo di dottore di ricerca come fondamentale per l'accesso alla dirigenza. Permanenza in servizio fino a 70 anni in maniera volontaria per i presidi veterani. Sono diverse le
questioni che Confedir ha posto all'attenzione del Cnel."La cosa più importante da fare per riaprire le scuole in sicurezza – ha affermato Pacifico – è
rivedere le norme sul dimensionamento scolastico, riattivare i
15mila istituti che in un decennio circa sono stati dismessi, rivedere le norme sulla punibilità e la
responsabilità dei dirigenti pubblici per quanto riguarda gli infortuni nei luoghi di lavoro. E per farlo bisogna investire risorse già nel
Decreto Rilancio".Parlando di
welfare e pensioni, il sindacalista ha chiesto la "
permanenza in servizio fino a 70 anni in maniera volontaria per i presidi veterani".
Sul fronte della
dirigenza universitaria Pacifico ha sottolineato il nuovo ruolo che dovrebbe avere il
dottorato di ricerca. "Da trent'anni – ha spiegato – c'è una norma che indica il titolo di dottore di ricerca come il più adeguato per accedere alla dirigenza pubblica, ma non viene applicata perché manca il decreto attuativo. È assurdo che nelle università ci siano solo ricercatori a tempo indeterminato e le università non possano assumere gli ordinari e gli associati perché lo stipendio è legato al Fondo di funzionamento che, a sua volta, è legato alla performance del singolo ateneo. Tutto questo blocca le università e la mobilità dei ricercatori".
Il segretario organizzativo Confedir ha anche discusso della
situazione attuale del turismo e della possibilità di una nazione più verde e sostenibile. "Bisogna pensare – ha affermato Pacifico – a un piano di strumento economico che porti allo sviluppo e a investire sul patrimonio culturale. Dobbiamo tornare alla vocazione delle nostre tradizioni storico-culturali, indirizzandole verso la tutela dell'ambiente, la difesa del Made in Italy. Per far tutto ciò mi ricollego al discorso iniziale, la scuola: potenziamo lo studio della storia dell'arte, della storia, combattiamo la dispersione scolastica e per fare ciò modifichiamo il rapporto alunni-docenti. Non è possibile avere organici uguali dovunque: portiamo l'obbligo scolastico a 18 anni e anticipiamo l’ingresso in aula a 5 anni con un anno ponte".
"Queste sono le nostre proposte e siamo sicuri che ripartire – ha concluso Pacifico – è possibile e necessario, basta mettere molto impegno, risorse e dedizione".
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