Poche luci e molte ombre sulla nuova ordinanza chiamata a disciplinare il
sistema delle supplenze nella scuola pubblica italiana. Tante le criticità secondo il giovane
Sindacato della Scuola Anief.
Nel documento ricevuto dal Ministero - sottolinea il Presidente
Marcello Pacifico - segnaliamo con dispiacere e rammarico che ci sono diverse categorie di esclusi, a partire dagli insegnanti tecnico-pratici, quelli che hanno i diplomi professionali e che insegnano alcune materie in diversi istituti come ad esempio gli alberghieri, MAER, istituti tecnici, che sono collocati in
fasce decisamente penalizzanti nell'ottica di nuovi contratti.
C'è poi un altro aspetto particolarmente grave, ossia l'intervento a gamba tesa sulla
tabella di valutazione dei titoli. "Voglio ricordare - osserva Pacifico - che è la stessa da 13 anni ed è a quella che fanno riferimento i precari che sanno, ad esempio, che è necessario prendere dei master.
E ora? D'un tratto i nuovi titoli non corrispondono a quelli passati. Questa è una violazione del principio di affidamento,
non si possono cambiare le carte in tavola di colpo. E su questo abbiamo mostrato tutte le nostre riserve presentando un primo documento che fa il punto sulle
criticità che continuiamo a segnalare con forza, tra le quali resta
centrale il problema del
precariato.
"Rispetto alle
85 mila immissioni in ruolo annunciate, più le altre, segnaliamo con
rammarico che più della metà andrà
vacante perchè non si vuole proseguire per reclutare dalle
graduatorie d'istituto". "Oggi- sottolinea ancora Pacifico - invieremo un nuovo documento sulla
tabella dei titoli: non è giusto tradire le aspettative e i sacrifici di quanti hanno lavorato, piuttosto occorre valorizzare dei titoli che non sono mai stati valutati, e che servono come ad esempio le certificazioni informatiche, linguistiche, strumenti importanti nell'organizzazione del nostro lavoro".
Alla luce di tutte queste considerazioni e nell'ottica di superare le criticità che da sempre fanno da freno,
Anief ribadisce al Ministro
Azzolina la necessità, unitamente alla richiesta, di dover reclutare i
precari fin da subito.
"