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Scuola, ministro Azzolina chiede al Tesoro 80mila insegnanti da assumere. Pacifico rilancia

"Il mese di luglio è tempo di bilanci anche in vista della riapertura delle scuole a settembre. Mentre il parlamento ha autorizzato gli uffici scolastici regionali ad aumentare gli organici, ancorché a tempo determinato, il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha avanzato ufficialmente la richiesta al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri di assumere 80mila nuovi insegnanti". Per il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico si tratta di "una quota considerevole però non sufficiente ad eliminare la piaga del precariato".

"I precari della scuola italiana che l'hanno scorso, al 30 giugno o al 31 agosto, hanno avuto un contratto – ha ricordato Pacifico – sono stati più di 200mila. Quest'anno saranno molti di più perché i concorsi, a causa del Covid sono stati rinviati in autunno. Quindi aumenterà il numero dei supplenti che, tra l'altro, saranno chiamati dalle nuove graduatorie d'istituto provinciali e sulla cui tabella di valutazione dei titoli c'è un confronto aperto con il Ministero". Sulla questione delle graduatorie il giovane sindacato ha già dichiarato battaglia. "Come Anief – ha affermato Pacifico – sosteniamo, infatti, che non sia giusto cambiare i criteri e per questo abbiamo già annunciato l'intenzione di ricorrere. Questo anche per garantire a coloro che sono stati esclusi, come gli insegnanti tecnico-pratici o coloro che non hanno ancora conseguito i 24 CFU, la possibilità di inserirsi in queste graduatorie. Ricordiamo che tali graduatorie servono a eliminare il fenomeno delle messe a disposizione cioè delle assunzioni fuori graduatoria e per dare una gestione più ordinata".

Quanto fatto dal Governo finora, tuttavia, al sindacato non basta. "Riteniamo che, in seguito al rinvio dei concorsi, queste graduatorie debbano essere anche utili per l'inserimento nei ruoli. Non è giusto che l'Italia sia l'unico paese al mondo dove gli insegnanti devono rimanere precari per 15-20 anni continuando a essere sottoposti a valutazioni. Continueremo, pertanto, – ha concluso il leader dell'Anief – a portare avanti le nostre battaglie a favore di chi lavora nella pubblica amministrazione e ha diritto alla costruzione di una carriera che dia dignità al lavoro che ha svolto".
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