Facebook Pixel
Milano 15:56
33.767,09 -1,47%
Nasdaq 15:56
17.226,01 -1,72%
Dow Jones 15:56
37.798,14 -1,72%
Londra 15:56
8.040,89 +0,01%
Francoforte 15:56
17.808,9 -1,55%

TFA Sostegno, per Anief c'è bisogno di più insegnanti specializzati. Pronti i ricorsi

Tutti gli atenei dovranno riaprire i bandi per l'ammissione alle prove di accesso al quinto ciclo TFA Sostegno per un periodo pari almeno a 14 giorni. Lo stabilisce il decreto 90/2020, a firma dei ministri dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. L’atto interministeriale era dovuto per recepire le novità introdotte dalla legge 6 giugno 2020 n. 41 di conversione del D.L. 22/2020, a partire dall’ammissione diretta alle prove scritte per l’accesso ai corsi di specializzazione dei docenti che hanno prestato servizio su sostegno nello specifico grado per almeno tre anni, anche non consecutivi.

"Abbiamo provato a sanare questa disparità con i nostri emendamenti al Decreto Scuola – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – ma purtroppo il Parlamento non ci ha ascoltati. Tutti i docenti con tre anni di servizio, su sostegno o posto curricolare, hanno diritto a giocarsi le stesse chances per l’accesso ai corsi di specializzazione su sostegno. Come sindacato che ha fatto del rispetto della Costituzione e della normativa comunitaria il fulcro della propria azione, non possiamo rimanere inerti di fronte ad alcuna disparità di trattamento, mentre chi ha svolto tre anni di servizio su posto di sostegno senza titolo dovrebbero essere ammesso ai corsi per evitare di continuare a insegnare senza specializzazione".

Rimane aperta anche la questione dell’accesso alla prova scritta limitato a un numero di candidati pari al doppio dei posti che ciascun ateneo metterà a concorso. Una decisione che rischia di escludere dalle prove di ammissione alla specializzazione i candidati che avranno comunque raggiunto la sufficienza alla preselettiva che, ricordiamo, sarà pari a 18/30.

"Il vero rispetto del merito – continua Pacifico – non può che passare dalla valorizzazione di tutti coloro che riusciranno a ottenere una valutazione almeno sufficiente alle prove preselettive, tanto più che il nuovo decreto interministeriale prevede che il relativo punteggio non sia computato nella graduatoria finale degli ammessi ai corsi. Quel test, quindi, deve limitarsi a effettuare una scrematura tra chi raggiungerà almeno la sufficienza e chi non ci riuscirà. I primi devono avere la possibilità di andare fino in fondo alle prove di ammissione".

Su tutte queste questioni, il sindacato ANIEF fa sapere che avvierà dei contenziosi specifici al TAR Lazio e che in attesa di conoscere gli esiti delle prove preselettive, è possibile preaderire gratuitamente a tutti i ricorsi fino al 5 ottobre sul Portale ANIEF.

(Foto: unique hwang / Pixabay)
Condividi
"
Altri Video
```