Con la
riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie si ripropone il
problema della sicurezza che dovrà necessariamente coinvolgere i dirigenti scolastici. Lo ribadisce il sindacato
UDIR, affermando "è impensabile" pensare di coordinare orari di apertura e di chiusura con i soli Prefetti senza
coinvolgere dirigenti scolastici ed organi collegiali.
"Significherebbe creare il caos, una ripartenza marce alterne che certamente non fa bene alla didattica", sottolinea il Presidente del sindacato
Marcello Pacifico, in una intervista a Teleborsa.
"In primo luogo - sostiene il sindacalista - bisogna
coinvolgere le scuole autonome ed
i
dirigenti scolastici per attivare queste cabine di regia al fine di predisporrei piani di apertura".
"Dopodiché i problemi della scuola italiana rimangono tali e quali", ricorda Pacifico, citando il problema degli
organici e l'emendamento con cui UDIR è riuscito a far assegnare i dirigenti scolastici alle scuole con oltre 300 alunni e sotto i 500 alunni anziché 600. "E' un piccolo segnale per poter presidiare meglio il territorio", afferma il sindacalista, citando anche il problema dei
plessi dismessi e quello delle
scuole che ancora non sono in sicurezza.
Il leader del sindacato richiama poi il tema della
responsabilità a carico dei dirigenti scolastici, sia in tempi normali che in un periodo eccezionale come questo, in cui cresce il rischio contagio sul luogo di lavoro. "Responsabilità - afferma - che non può essere posta a carico di un dirigente che abbia applicato tutti i protocolli sottoscritti".
Concludendo, Pacifico ritiene che "bisogna porre all'attenzione dell'opinione pubblica
due problemi: il primo
ridare alla scuola i suoi spazi indipendentemente dal distanziamento sociale, per poter migliorare la didattica ed i risultati degli apprendimenti, il secondo
riconoscere al dirigente scolastico non solo le sue responsabilità, ma anche le
tutele e la
valorizzazione di questa figura.
"Questa sarà la sfida per chi vuole rilanciare il paese partendo dalla scuola - conclude - e su questo UDIR continuerà a fare una battaglia in tutte le sedi, sia parlamentari che giudiziarie, per tutelare i diritti".