Il
Ministro Catalfo, nell'incontro con le organizzazioni sindacali sulla
riforma dello stato sociale e sulle ultime misure che il governo si appresta ad assumere in tema di
ristori, ha segnalato
alcune novità molto importanti. La prima è quella dell'
estensione di 12 settimane della CIG in deroga, che quindi riguarderà tutto l'anno 2021 e contribuisce a dare un piccolo sostegno ai lavoratori ed alle imprese. Si sta inoltre discutendo nel governo
se prorogare le norme sul
divieto di licenziamento, prossime a scadenza, e poi gli
strumenti di welfare utili a sostenere i lavoratori privati.
Conferir in merito a questo punto ed alla riforma dello stato sociale ribadisce che vi sono delle
questioni che bisogna affrontare immediatamente, anche in vista delle osservazioni che dovranno pervenire al MEF. Fra queste il
rinvio delle cartelle esattoriali, che andranno spalmate nei prossimi anni, e poi
interventi ad hoc per i titolari di partita IVA, per i lavoratori autonomi e quindi per tutti i professionisti.
"Questo è molto importante perché gli autonomi sono stati colpiti duramente da questa crisi e poi è evidente che siamo favorevoli agli interventi sul prolungamento della cassa integrazione", afferma il segretario organizzativo di Confedir,
Marcello Pacifico, ricordando che "tutto questo può risolversi solo con nuovi fondi a favore della Naspi".
"Per poter parlare di ristori - ha aggiunto il leader del sindacato - abbiamo chiesto di
attivare tutti quei tavoli annunciati sugli
ammortizzatori sociali, sulla
previdenza complementare, anche sul funzionamento della
Pubblica Amministrazione, in particolar modo sullo
smart working ed sul lavoro agile, e soprattutto abbiamo chiesto di puntare sulle
politiche attive per il lavoro".
"Alla fine ho ricordato al Ministro che è importantissimo subito aprire un
tavolo sul regime post Quota 100, perché questo è l'ultimo anno in cui l'anticipo pensionistico è in vigore", ha spiegato Pacifico, indicando che il Ministro ha assicurato che "già si è
insediata la commissione per
separare il welfare dalla previdenza".
"Questo è molto importante perché ancora oggi il medesimo capitolo di spesa finanzia la cassa integrazione e le pensioni e tutto ciò provoca un gap rispetto al resto d'Europa", ha sottolineato il sindacalista, ricordando che in UE l'età media per andare in pensione è 63
anni senza penalizzazioni, mentre in Italia si è toccata l'asticella di 67 anni.
"Il problema Quota 100 è quindi fondamentale, senza dimenticare quello che avviene nella
scuola, dove abbiamo il
personale più vecchio del mondo ed anche il più esposto al rischio burn-out", ha proseguito il segretario di Confedir, proponendo anche di "
potenziare l'indennità rischio" per il
personale medico-sanitario e per il
personale della scuola e quindi
di
"aggiornare le tabelle sul rischio sanitario" in tutta Europa.
"Abbiamo ribadito poi l'importanza
riaprire il tavolo sul salario minimo", conclude Pacifico, ribadendo che "va legato assieme alle pensioni all'
aumento del costo della vita".
"Ci riserviamo nei prossimi giorni di preparare una
memoria scritta, non appena abbiamo il testo del decreto Ristori, anche in vista dei nuovi incontri sul Recovery Plan su cui Confedir ha dato la sua disponibilità anche per Palazzo Chigi".