La
delegazione CISAL, presieduta dal segretario generale
Francesco Cavallaro, ha incontrato il nuovo
Ministro del Lavoro Andrea Orlando per portare all'attenzione
alcune priorità del programma di governo. All'incontro hanno partecipato anche i segretari
Marcello Pacifico, per le Politiche dell'Istruzione scolastica,
Massimo Blasi, per la Formazione e le Politiche culturali e giovanili, e
Davide Velardi, per le Politiche del pubblico impiego.
"Questo incontro è stato molto importante perché si è parlato del tema del
blocco dei licenziamenti, soprattutto per le donne ed i giovani, della
precarizzazione del rapporto di lavoro, degli
ammortizzatori sociali ormai prossimi a scadenza e delle preoccupazioni per la
ripresa del lavoro durante la pandemia", ha spiegato Marcello Pacifico.
"Tutti temi molto importanti che sono stati posti al centro dell'agenda del nuovo ministro e dell'azione di governo", sottolinea il sindacalista, ricordando "siamo pronti a partecipare a nuovi tavoli".
"Per quanto riguarda il
pubblico impiego bisogna intervenire soprattutto sulla
precarietà, - ribadisce Pacifico - laddove la
scuola è per antonomasia il regno della precarietà, in quanto impiega
quasi il 70% dei precari, seguita dalla sanità e dagli Enti locali. Occorre quindi intervenire con dei processi che portino a delle
graduatorie, dei
concorsi per titoli, che facciano
assumere i precari dopo tanti anni di servizio".
"Per quanto riguarda il
settore privato è importante intervenire sulla
Naspi e sulle
partite IVA, perché il mondo del lavoro in questo momento è particolarmente colpito, non solo le aziende, ma anche i lavoratori che sono in cassa integrazione, non possono essere licenziati e non troveranno un lavoro. Qui occorrerà pensare alla
riconversione professionale ed anche scindere la parte previdenziale dalla parte legata agli ammortizzatori sociali, altrimenti il bilancio INPS sarà sempre in negativo".
Parlando di
pensioni, Pacifico ricorda la prossima
scadenza di Quota 100 e sollecita "un
meccanismo che ci allinei all'Europa dove - sottolinea - si va in pensione a 63 anni, non a 67". E poi ricorda che bisognerà
rivedere anche le categorie, lo stress di lavoro tollerato, il burn-out, le categorie a rischio epidemiologico per il lavoro in presenza.
Il segretario Cavallaro ha anche ribadito la necessità di
rivedere i protocolli sulla sicurezza che sono stati firmati e
rivedere gli accordi sullo smart working e sul lavoro agile. "Siamo pronti al dialogo - conclude Pacifico - ma con un punto fermo: la lotta alla precarietà che porta avanti Anief nella scuola deve essere ascoltata e risolta. E poi occorre capire quali sono i bisogni per dare insieme anche le risposte sugli investimenti e sui progetti legati al Recovery Plan".