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Mobilità, avviate le domande ma per ottenere il trasferimento bisognerà ricorrere

E' tempo di presentazione delle domande di mobilità per il personale della scuola, sia quello docente-educativo sia quello amministrativo. Quest'anno però solo una domanda su dieci potrà essere accolta e quindi 20mila domande sulle 200 mila che solitamente vengono presentate. E' quanto anticipa Macello Pacifico, Presidente del sindacato Anief, ricordando che per effetto del contratto firmato dalle organizzazioni sindacali si potrà fare domanda soltanto sul 25% dei posti disponibili, che per il Ministero sono 100mila mentre in realtà le domande sarebbero 200mila.

Anief ha quindi deciso di impugnare questa norma per consentire il trasferimento di almeno 1 su 2 di di coloro che presenteranno domanda. "Continueremo a ricorrere al giudice del lavoro anche per quelle norme che non hanno dato ragione a quei docenti che si sono visti negare il diritto al trasferimento per colpa di un algoritmo sbagliato 5 anni fa, che ha vietato i trasferimenti a migliaia di insegnanti", annuncia il sindacalista.

"Faremo pure dei ricorsi pilota per abolire l'attuale vincolo quinquennale, che blocca tutti coloro che sono stati assunti negli ultimi due anni. Una norma - commenta il Presidente dell'Anief - tanto più odiosa ed irragionevole se si pensa che quest'anno, in tempo di Covid, non ci si è potuti spostare fra le Regioni".

"Metteremo a disposizione invece un modellino per fare la domanda di assegnazione temporanea per chi ha un bambino fino a tre anni, perché questo è previsto da una norma primaria e riguarda tutti i dipendenti pubblici. Lo stesso vale per coloro che convivono con
parenti con la 104 certificata, che non devono essere penalizzati per una patologia contratta indipendentemente dalla data di certificazione".

"Cercheremo di vincere ancora in tribunale come in passato per tutti quei ricorsi presentati contro la tabella di valutazione dei titoli, per esempio sul punteggio per intero del servizio per il ruolo, anche nelle graduatorie interne d'istituto, per valutare chi è sovranumerario e chi è perdente cattedra e, ancora, per il servizio prestato nelle scuole paritarie, nei percorsi regionali e nelle scuole comunali ed anche per il servizio militare, anche non in costanza di nomina".

"Ancora una volta - conclude Pacifico - il sindacato è dispiaciuto dalle promesse fatte dalla politica. Tutti avevano dato ragione all'Anief a proposito della rimozione di questo vincolo, che ancora esiste e nessuno vuole emanare un decreto legge. Ci proveremo ancora con gli emendamenti al decreto sostegni, però nel frattempo non possiamo dimenticare che esiste anche un'altra via, quella della tutela giudiziaria".
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