Nel
decreto Sostegni Bis si affronta anche il tema della
mobilità degli insegnanti, ma un emendamento inserito nel provvedimento scontenta i sindacati: a partire dal 1° settembre 2020, il
vincolo di permanenza nella sede di assunzione per i docenti in ruolo
scende tra 5 a 3 anni, ma
nulla si dice per le
assegnazioni provvisorie.
"Certamente, l'idea di ridurre da 5 a 3 anni i blocchi dei trasferimenti è una cosa buona, però ancora permangono vincoli per l'assegnazione provvisoria, cioè per
migliaia di domande che insegnanti, ATA ed educatori fanno
ogni anno per poter svolgere il proprio lavoro su un posto vacante e disponibile vicino alla propria famiglia", afferma il
Presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, aggiungendo "riteniamo che anche questa norma debba essere
emendata il prima possibile, in modo da consentire l'assegnazione provvisoria annuale per tutto il personale, anche quello non immesso in ruolo".
"Nel
Patto per la scuola - ricorda Pacifico - avevamo concordato con il governo l'importanza di
cambiare le regole sul contratto e rimuovere gli attuali vincoli ai trasferimenti del personale, che sono stati percepiti ancor più rigidi, quasi una punizione, nel momento in cui l'Italia si chiudeva in piena pandemia per il divieto di spostamento fra Regioni".
"Parliamo di una categoria che durante gli anni di precariato - precisa il sindacalista - è costretta a muoversi in regioni e province diverse e, quando entra in ruolo, ha dei paletti che gli impediscono di potersi ricongiungere con i propri familiari. Questo problema era emerso nel Patto per la scuola, ma si doveva aprire un tavolo che non si è più aperto, perché è stata inserita una norma senza consultare i sindacati"
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