"Abbiamo ribadito al Ministro che gli
impegni sul Patto per la scuola devono essere rispettati da parte del governo. Non è possibile leggere notizie tipo: gli studenti hanno risposto bene quindi non devono essere vaccinati; gli insegnanti hanno risposto male quindi devono essere vaccinati. Qui si sta perdendo la coerenza". Lo afferma
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola
Anief, a proposito dell'obbligo del Green Pass.
"Il problema - afferma - è quello di
ripartire con le scuole in presenza: lo vuole il sindacato, lo vogliono gli insegnanti e lo vogliono i cittadini italiani. Ma per ripartire in presenza ci vogliono spazi sicuri,
ci vuole distanziamento, perché anche quando ci si vaccina il virus purtroppo si diffonde".
"Grazie alla vaccinazione ci sono certamente meno morti e meno terapie intensive occupate - sottolinea il sindacalista - quindi è importante vaccinarsi, è importante fare questa campagna di sensibilizzazione sulla vaccinazione, ma
l'obbligo è inutile con questi spazi".
Per Pacifico la
didattica in presenza si può fare anche con una popolazione mista - vaccinati e non - visto che la metà degli studenti non è vaccinata e rischia di contagiare gli insegnanti, soggetti all'obbligo. "Il problema del governo è non far diffondere il virus e allora
occorre sdoppiare le classi, evitare di stare in spazi chiusi di 35 metri quadrati in più di 15 persone: 14 alunni e u insegnante", afferma.
"Il governo ha i soldi, li spenda per questo e non per altre cose. Se li spende per questo, avrà anche la
possibilità in futuro di migliorare gli apprendimenti degli studenti, perché un minor numero di alunni per classe porta anche a una maggiore facilità da parte dell'insegnante di poter seguire meglio tutti i ragazzi", sottolinea il Presidente di Anief.
"E' da 45 anni che gli alunni italiani dovrebbero avere un 1,8 metri quadrati di spazio, per stare in sicurezza in classe, e non ce l'hanno perché abbiamo classi medie di 30 metri quadrati con 25 alunni. Quindi il governo lo faccia altrimenti - lo abbiamo già detto al ministro - noi saremo contro ogni obbligo sulla vaccinazione, anche perché l'insegnante potrebbe decidere di fare lezione in DAD anziché essere sospeso e rinunciare allo stipendio. Ma l'obiettivo comune non è fare la DAD ma ripartire in presenza ed in sicurezza".
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