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Green pass, contro l'obbligo raccolte oltre 100mila firme. Anief avvia i ricorsi

Fumata nera ieri nell'incontro con i tecnici del Ministero sulla firma del protocollo sulla sicurezza in vista della riapertura delle scuole a settembre. Per Anief "non si può inserire l'obbligo del green pass, al momento oggetto di una profonda riflessione all'interno dell'opinione pubblica". Lo ribadisce il Presidente Marcello Pacifico.


E' vero - dice - che siamo in presenza di un decreto legge, ma è altresì vero che questo decreto legge è stato emanato nel rispetto di un regolamento europeo, il 953 sul green pass, che è stato violato: al punto 36, infatti, è scritto chiaramente che l'introduzione del green pass non deve portare nè ad obblighi nè a discriminazioni. Purtroppo è proprio quello che sta avvenendo in Italia a personale scolastico e studenti universitari".


"Poichè nelle linee guida pubblicate il 6 agosto, stesso giorno del dl, non si accenna all'obbligo, nell'incontro di ieri abbiamo chiesto ai tecnici del Ministero di far entrare in vigore tutte le regole anticovid, citandole nel protocollo, ma previgenti al Dl. Obiettivo riaprire le scuole a settembre per capire, a Parlamento di nuovo operativo, se la norma verrà modificarla o addirittura il Governo vorrà ritirare il provvedimento in palese contrasto con il regolamento europeo".

"Qualora le nostre richieste non fossero ascoltate - avvisa Pacifico - come Anief non solo non firmeremo il protocollo ma lo impugneremo. Abbiamo promosso una petizione contro l'obbligo e in sei giorni abbiamo raccolto più di 100mila firme - e continueremo nei prossimi giorni - mai si è verificata una mobilitazione dai numeri cosi consistenti".
"Per riprendere in sicurezza - incalza Pacifico - basta sdoppiare le classi e raddoppiare gli organici, i soldi ci sono perchè nessuno ci ascolta? Si chiede il Presidente del Sindacato della scuola, nel ribadire che non è il green pass la soluzione alla ripresa delle lezioni in presenza.

"Abbiamo già attivato un ricorso specifico - conclude - contro l' azione discriminatoria dello Stato italiano sull'obbligo di green pass, chiedendone la disattivazione, in palese violazione della norma europea. Stiamo parlando di diritti sanciti dall'Unione Europea ai quali l'Italia deve assoggettarsi. Il Sindacato promuove ovviamente l'accelerazione della campagna vaccinale purchè nel rispetto delle libertà e dei diritti".

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