Via libera del Parlamento alla riforma del reclutamento e della formazione degli insegnanti, dopo l'approvazione della Camera con 419 sì 55 no. Mentre si attende la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, i sindacati continuano a criticare la riforma e minacciano di far ricorso alla Corte di giustizia europea. .
"Abbiamo bocciato questa riforma perché va contro quello che l'Europa ci chiedeva", spiega
Marcello Pacifico, Presidente dell'
Anief, ricordando "l'Europa ci chiedeva una
risposta certa per quanto riguarda le migliaia di
precari della scuola italiana e
contro l'abuso dei contratti a termine".
"Ricordo che
c'è in piedi una procedura d'infrazione - prosegue il sindacalista -
c'è un reclamo collettivo accolto dal Comitato per i diritti sociali, c'è una raccomandazione del Comitato dei Ministri del consiglio d'Europa,
tutte ignorate dallo Stato italiano. Quindi chiediamo finalmente che
venga data una risposta chiara, dall'Europa all'Italia su questa riforma".
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La riforma in materia di formazione è da bocciare e da riscrivere. Il sindacato - ribadisce il Presidente di Anief - è a favore della formazione, ma vuole una
formazione di servizio. Si parla di
ore aggiuntive, si parla di migliaia di persone che dovranno trovare queste ore aggiuntive per dare, poi, un
assegno una tantum solo a 5.000 persone. Non c sembra seria una cosa del genere, non siamo per il bastone e la carota, ma siamo per la formazione come diritto permanente di tutti i lavoratori".
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