(Teleborsa) - Prove di diplomazia dell'Argentina, che tenta di evitare il rischio di un secondo default nel giro di un decennio, dopo la sentenza della Suprema Corte statunitense, che ha convalidato le decisioni dei Tribunali federali, dando ragione alle pretese di un gruppo ristretto di hedge funds, che non avevano accettato la ristrutturazione del debito nel 2001.
Secondo il Financial Times, Cristina Fernández de Kirchner, Presidente dell'Argentina, avrebbe inviato il suo portavoce Axel Kicillof per aprire una trattativa con i creditori statunitensi nei prossimi giorni, purché la soluzione sia "equa". L'esperto dovrebbe incontrare i rappresentanti egli hedge funds ed anche il il giudice del distretto di New York, Thomas Griesa.
L'Alta Corte americana aveva di recente intimato a Buenos Aires di saldare 1,3 miliardi al gruppo di fondi capitanati da NML Capital, Aurelius Capital e Elliott Management
Intanto, secondo indiscrezioni, i fondi sarebbero disposti ad accettare il pagamento in forma mista, prevedendo una parte in contanti, una in titoli ed una terza con rinegoziazione della scadenza, a dispetto di quanto intimato dal giudice di New York, che aveva previsto il pagamento di 1,5 miliardi (inclusi interessi) in cash.