(Teleborsa) - La crisi ucraina continua ad affondare il rublo, che scivola su nuovi minimi nei confronti del dollaro e dell'euro. Un trend in atto dal mese di marzo, quando è scoppiata la querelle fra Mosca e Kiev, che ha portato all'imposizione ed al successivo inasprimento delle sanzioni da parte della comunità internazionale (USA ed Europa) nei confronti della Russia.

Ed è proprio in vista di nuove sanzioni in arrivo che il rublo è scivolato a 37,0236 contro il dollaro ed a 48,658 rispetto all'euro.

Detto questo, c'è da considerare che il rublo ha corso molto nell'ultimo anno, arrivando a toccare dei record storici ad inizio marzo, nell'ambito della profonda crisi valutaria degli Emergenti, alimentata dalle politiche della Fed.

Un crollo provvidenziale, dunque, è avvenuto a marzo, quando la crisi ucraina è arrivata giusto in tempo per innescare una pensante (e salutare) svalutazione della valuta russa, che ora ridona maggiore competitività al Paese. Tutto senza costi di intervento per la banca centrale.