(Teleborsa) - Il volo è in forte ritardo? Attenzione a quando apre il portellone: quel momento potrebbe essere cruciale per chiedere un rimborso alla compagnia aerea.

Secondo l'ultima sentenza della Corte di giustizia europea, infatti, l'orario effettivo di arrivo non è quando il velivolo tocca l'asfalto ma quando apre il portellone per far scendere i passeggeri.

Si tratta di un dettaglio di non poco conto se si tiene presente che normalmente tra il momento in cui le ruote si posano sul suolo e l'apertura dello sportello passano molti minuti. Quelli che potrebbero servire per avere diritto al rimborso per ritardo, insomma.

Secondo l'Organismo con sede a Strasburgo, un volo non si può dire concluso fino a quando i passeggeri restano "confinati in uno spazio chiuso, sotto le istruzioni e il controllo del vettore" perché la possibilità di comunicare con il mondo esterno è fortemente limitata per ragioni di sicurezza.

Il pronunciamento pubblicato oggi è stato sollevato da un passeggero il cui aereo, al momento dell'apertura del portellone, portava un ritardo complessivo di oltre tre ore e tre minuti. Tuttavia la compagnia gli aveva negato il rimborso di 250 euro sostenendo che nel momento in cui le ruote avevano toccato l'asfalto il ritardo era di 2 ore e 58 minuti, dunque inferiore alle tre ore che fanno scattare il diritto alla compensazione.