(Teleborsa) - Nessun segnale di inversione per Wall Street, che si conferma debole a metà seduta con l'indice S&P500 in procinto di mettere a segno la terza sessione consecutiva in rosso.

Ad appesantire il clima i timori per un rallentamento della crescita globale, le mai sopite tensioni geopolitiche ma anche le mosse dell'Amministrazione Obama contro il fenomeno della "tax inversion". Queste ultime stanno mettendo di malumore soprattutto le grandi multinazionali statunitensi, che potrebbero perdere molti benefici nel caso in cui il Governo riuscisse nel suo intento.

Quanto alla macroeconomia, i pessimi numeri sui PMI in Eurozona hanno messo in ombra quelli positivi giunti dalla Cina. Nemmeno le statistiche giunte dagli USA sono di aiuto: all'inatteso calo delle vendite di case esistenti di ieri è seguito oggi un rallentamento dei prezzi delle abitazioni a conferma di come il mercato immobiliare non si sia ancora pienamente ripreso dalla crisi del 2008. In stallo anche il PMI manifatturiero.

Resta inoltre alta la tensione per i i raid arabo-statunitensi contro l'Isis e per la delicata situazione in Ucraina.

In questo momento il Dow Jones lima lo 0,45%, l'S&P500 lo 0,34% a 1.988 punti, il Nasdaq lo 0,19%.