(Teleborsa) - L’agricoltura è un settore vitale, moderno, in grado di mantenere, attrarre e creare occupazione. Un settore dove le risorse umane sono un valore e non un costo da tagliare, neppure nei periodi di più profonda sofferenza economica come quello attuale.

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sottolineando come gli ultimi dati dell’Istat relativi all’ultimo trimestre dell’anno non fanno che confermare questo assunto, con un incremento del 5,5% per il lavoro dipendente e dell’8,7% per quello autonomo.

Secondo l'associazione, queste scelte imprenditoriali coraggiose devono poter continuare a contare su un impianto legislativo specifico e flessibile, come confermato dai decreti attuativi del Jobs Act che, intrepretando correttamente le esigenze del settore, non intaccano né il sistema degli ammortizzatori sociali agricoli né il regime “ad hoc” sui contratti a termine.

Nello stesso tempo -continua la Cia- si è compresa la necessità di non limitarsi alla “manutenzione” dell’occupazione esistente ma di andare oltre, mettendo in campo misure per stabilizzare e favorire l’occupazione. “Campolibero”, con gli incentivi per l’assunzione dei giovani con contratto triennale, e la legge di Stabilità, con l’estensione al settore primario dell’esonero contributivo per i nuovi contatti a tempo indeterminato, vanno in questa direzione.

Insomma, concludono gli agricoltori, per chi crea occupazione, e l’agricoltura lo fa, le norme di sostegno sono determinanti ma il semaforo deve essere verde.